Monopolio farmaci? Come nel medioevo

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Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane rispondono alle dichiarazioni del presidente della Federazione Internazionale del farmaco Carmen Peῆa riportate oggi dal quotidiano Il Giornale

Roma, 20 gennaio 2016 – In relazione alle dichiarazioni del Presidente della Federazione Internazionale del farmaco Carmen Peῆa, riportate oggi da Il Giornale (Carmen Pena dichiarazioni), circa la propria contrarietà alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta pagati direttamente dai cittadini, rileviamo la completa disinformazione di chi le ha rilasciate.

Non esistono, come afferma Peῆa problemi di ordine etico, in quanto a dispensare il farmaco è un professionista laureato ed abilitato, come in farmacia, che quegli obblighi etici a cui si fa riferimento è obbligato a sottostare.

Non esistono problemi di ordine sanitario per la sicurezza dei cittadini perché i farmaci oggetto della discussione in Senato sono prescritti da un medico, ed in quanto tali sottostanno a domanda “anelastica”, ovvero non sono né oggetto di abuso ne d’iperconsumo.

Alla presidentessa consigliamo di approfondire meglio certe tematiche prima di rilasciare dichiarazioni a difesa di privilegi medioevali. Al sindacato dei titolari di farmacia italiani di aggiornare con più oculatezza i propri partner difensori dello status quo.

Alla Federazione internazionale del farmaco suggeriamo di fare studi più accurati rispetto alle norme sulla distribuzione dei farmaci, si potrebbero evitare brutte figure a livello internazionale.

Nessun motivo valido osta alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C e di questo se ne è accorta anche Federfarma che non soddisfatta di come procede la campagna di disinformazione va cercando appoggi fuori dei confini nazionali.

La liberalizzazione dei farmaci di fascia C è una occasione per l’economia del Paese, occasione di crescita economica finalizzata a creare nuovi posti di lavoro e nuove aziende. Con questa riforma equità ed uguaglianza di opportunità potranno finalmente entrare in una delle categorie, quella dei farmacisti, ancorata a vecchi privilegi e rendite di posizione.

fonte: ufficio stampa

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