Microchirurgia ricostruttiva della mano, imparare a usare il microscopio operatorio. Corso al Gaetano Pini-CTO

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Milano, 18 marzo 2019 – 20 ore di pratica al microscopio e 20 di teoria per apprendere e affinare tecniche chirurgiche delicate, necessarie per suturare e dissecare strutture anatomiche molto piccole: lo scopo del corso teorico-pratico dell’ASST Gaetano Pini-CTO è quello di permettere “ricostruzioni”, “trapianti” e “reimpianti” di tessuti, nervi, muscoli e pelle sia per problematiche traumatiche che dopo demolizioni oncologiche. 16 posti sono riservati a giovani specialisti in Ortopedia, Chirurgia Plastica e Chirurgia del distretto cervico-cefalica che potranno mettersi alla prova affiancati da specialisti provenienti dai migliori centri italiani.

Il corso base di Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO, in programma dal 19 al 22 marzo al Presidio Ospedaliero Pini, è annoverato all’interno della rete formativa della Società Italiana di Microchirurgia e rappresenta il primo passo per i giovani chirurghi nel difficile percorso di diventare un chirurgo ricostruttore. Il percorso formativo prevede un focus particolare nell’apprendimento delle tecniche ricostruttive in Chirurgia della Mano e degli arti.

Il Responsabile scientifico del corso base di Microchirurgia Ricostruttiva è il dott. Pier Luigi Tos, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO, Presidente della Società di Microchirurgia, Responsabile dell’Hand Trauma Committee della Federazione Europea di Chirurgia della Mano (FESSH) per cui coordina a livello europeo la rete delle Urgenze della Mano in Europa, che ha voluto la standardizzazione dei corsi base sul territorio nazionale con la creazione di un percorso formativo e didattico considerato lo standard per l’avvicinamento a questa disciplina.

“La microchirurgia – spiega Tos – rappresenta una delicata, raffinata e impegnativa tecnica chirurgica che prevede l’impiego di mezzi ottici d’ingrandimento come il microscopio operatorio e gli occhialini d’ingrandimento, che permettono di dissecare e suturare strutture anatomiche molto piccole, come vasi con calibro di pochi decimi di millimetro con fili più sottili di un capello; in particolare il campo d’impiego di tale tecnica è peculiare in ambito ricostruttivo in chirurgia ortopedica, in chirurgia plastica e in chirurgia della mano, nel cui ambito sono necessarie le conoscenze e le tecniche delle due specialità”.

La disciplina che oggi definiamo Ortoplastica è la sintesi di tutte le competenze ricostruttive ortopediche e di chirurgia plastica, quella disciplina che si prende cura sia delle ricostruzioni scheletriche e della biomeccanica sia dell’aspetto ricostruttivo cutaneo ed estetico: “La chirurgia ricostruttiva della mano, la chirurgia dei traumi e delle ricostruzioni oncologiche rappresenta il collegamento obbligato fra le due discipline” precisa Tos.

Oltre all’utilizzo nella chirurgia dei reimpianti digitali e d’arto, la tecnica microchirurgica permette di risolvere problematiche tumorali e postraumatiche complesse, non altrimenti affrontabili con altre tecniche chirurgiche tradizionali.

“Gli interventi prevedono il trasferimento di tessuti ‘liberi’ da una parte all’altra del corpo e permettono la ricostruzione di diversi distretti corporei, come la mano, gli arti, il tronco, la mammella, la testa e il collo con tessuti autologhi. Le ricostruzioni microchirurgiche si rendono necessarie sia dopo eventi traumatici sia in seguito a resezioni oncologiche. Nella nostra ASST abbiamo grandissime competenze di traumatologia e oncologia ortopedica dove le ricostruzioni microchirurgiche si possono affiancare alle tecniche tradizionali per la soluzione di problemi molto complessi. La microchirurgia è inoltre un indispensabile ausilio chirurgico anche nella ricostruzione delle lesioni nervose”, conclude Tos.

Sugli interventi agli arti superiori e in particolare alla mano, il Direttore della UOS di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO sottolinea che la chirurgia della mano è la branca che rappresenta il terreno di incontro e di interscambio della chirurgia plastica e della chirurgia ortopedica: nella mano l’osso, le articolazioni e i tessuti molli (nervi, vasi, tendini, muscoli) sono ambito di cura in cui la delicatezza delle strutture interessate confermano la necessità di una superspecializzazione dei chirurghi e dei riabilitatori che si occupano di questo segmento corporeo, indispensabile per la vita di relazione, il lavoro, lo sport.

I partecipanti al corso, assisteranno a lezioni teoriche che abbracciano tutti gli ambiti di applicazione della microchirurgia ricostruttiva, e svolgeranno 20 ore di tecnica al microscopio partendo da materiali non biologi (garze, piastre di silicone, tubicini di silicone) per poi passare a quelli biologici non viventi.

Nella prima giornata si approfondiranno le tecniche di sutura dei vasi e dei nervi. Sia la parte teorica sia quella pratica verranno svolte davanti al microscopio e si farà pratica sul materiale sintetico. Nella seconda giornata ancora pratica, ma su un modello biologico.
Giovedì 21 marzo, nell’aula magna del Presidio Pini, si terrà il pomeriggio di approfondimento aperto a tutti, per un massimo di 80 partecipanti“Le potenzialità della microchirurgia ricostruttiva di diversi distretti del corpo”, con illustri ospiti italiani stranieri.

Venerdì, invece, è previsto l’approfondimento solo per gli studenti sulla microchirurgia ricostruttiva di vari distretti corporei, come arti superiori e inferiori e sulla mammella.

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