Ancona, 16 settembre 2019 – Un esercito di nutrizionisti clinici italiani e stranieri arriverà ad Ancona presso l’Università Politecnica delle Marche dal 18 al 20 settembre prossimi. Ambito di discussione la nutrizione nei soggetti affetti da patologie acute e croniche sotto la presidenza del prof. Paolo Orlandoni, che fa gli onori di casa e il prof. Maurizio Muscaritoli Presidente della Società Scientifica.
“Da molto tempo si discute nel mondo accademico, tra ordini professionali e sui media sulle competenze e i ruoli in ambito nutrizionale. Su chi possa fregiarsi del titolo di ‘nutrizionista’ e soprattutto su quali sono le conoscenze e le competenze che questo professionista dovrebbe avere” dichiara il Presidente della SINuC Maurizio Muscaritoli.
“Riteniamo che questo non sia il corretto approccio al problema. Fermo restando che il termine ‘nutrizionista’ non ha una sua definizione precisa (e ciò è fonte di confusione e di rischio per i cittadini, sani e malati), il problema non è tanto e soltanto quello di trovare una collocazione al professionista, ma soprattutto quello di capire di cosa hanno bisogno i pazienti che lo interpellano. Anche gli stessi quadri di sovrappeso nascondono, molto spesso, non solo alterazioni dello stato di nutrizione (carenze nutrizionali e/o una franca obesità), ma anche altre patologie d’organo o sistemiche come la NAFLD e la NASH, l’intolleranza glicemica, l’ipertensione arteriosa, nonché un disagio psicologico che necessitano di un’attenta valutazione da parte del clinico”, prosegue Muscaritoli.
Questa disciplina si interessa in particolare di valutare, prevenire, diagnosticare e curare la malnutrizione (per eccesso, per difetto e/o selettiva) e le alterazioni metaboliche nel malato, in gruppi di malati e negli individui a rischio nutrizionale.
Concetto ribadito anche nei Fogli di Roma, il documento che contiene le conclusioni del Primo Forum Nazionale sulla Nutrizione Clinica. Un incontro che ha visto riuniti circa 100 portatori di interesse e protagonisti su sei tavoli tematici: Sistema Sanitario, Industria, Pazienti, Formazione, Scienza e Comunicazione. E le cui conclusioni saranno presentate ai soci SINuC in una tavola rotonda.
Ampio il range di sessioni che si alterneranno nelle tre giornate di lavori: dalla terapia nutrizionale nelle patologie croniche che rappresentano un esempio di ‘medicina personalizzata’ alla nutrizione nei reparti di terapia intensiva dove i pazienti sono fragili. Si passerà poi ad un approccio critico delle Linee Guida per arrivare al grande protagonista della ricerca scientifica degli ultimi anni: quel microbiota intestinale che ormai sappiamo essere capace di influenzare non solo la salute ma anche umore e comportamento.
“Il programma scientifico del Congresso è stato strutturato in maniera da consentire il confronto fra lo specialista in Nutrizione Clinica e quelli di patologie tipiche dell’anziano: Diabetologo, Cardiologo, Neurologo, Nefrologo, Oncologo” spiega il prof. Paolo Orlandoni, Presidente del Congresso di Ancona che aggiunge: “lo scopo è di approfondire le problematiche nutrizionali nelle singole patologie e di sottolineare l’importanza dell’intervento nutrizionale già nelle prime fasi del percorso diagnostico e terapeutico. Molti pazienti, soprattutto quelli con patologie neurologiche o oncologiche, hanno necessità di proseguire la terapia nutrizionale anche dopo l’evento acuto che ne ha richiesto l’ospedalizzazione, in regime di Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD); nella sessione dedicata alla NAD in particolare si parlerà di modelli organizzativi nei pazienti anziani fragili e di specifici indicatori per valutarne la qualità”.
Non mancheranno poi le relazioni sulla importante questione della nutrizione nel malato oncologico, per finire con le ultime novità dell’applicazione di regimi alimentari che imitano il digiuno e che hanno mostrato di essere in grado di promuovere la longevità ma anche diminuire i livelli di infiammazione di malattie croniche come il Morbo di Chron.
Durante il congresso anche corsi per dietisti sul ‘paziente in area geriatrica’ e farmacisti che riceveranno una formazione specifica su ‘farmaci e nutrizione enterale’.
È stato molto significativo riflettere sui numeri della malnutrizione e acquisire la consapevolezza che la possibilità di guarigione o di miglioramento della qualità della vita nel decorso di molte malattie – non soltanto la malattia oncologica – possa essere compromessa da problematiche risolvibili con la terapia nutrizionale.
Come propongono le associazioni di pazienti, si devono preservare le unità operative dedicate alla Nutrizione Clinica sul territorio in modo da garantire anche per il futuro il servizio oggi presente e aggiornare i PDTA inserendo la Nutrizione Clinica non soltanto nei piani dei malati oncologici, ma anche per tutte le altre patologie che comportano alterazioni metaboliche o nutrizionali. La perdita di peso oltre il 10% ostacola il proseguimento terapie e un malato su 5 muore per le conseguenze della malnutrizione.
“La malnutrizione nei pazienti oncologici ha una prevalenza stimata in un range variabile tra il 15 e l’80% a seconda degli studi – sottolinea Maurizio Muscaritoli – eppure la perdita di peso nei malati viene considerato ‘normale’ anche dai medici che ancora non hanno percorsi di valutazione del rischio malnutrizione o specialisti in nutrizione clinica nei reparti. La perdita di massa muscolare è un convitato di pietra che se ignorato ha pesanti conseguenze, in alcuni casi è una controindicazione all’intervento chirurgico, determina fatigue, alterazioni metaboliche, complicazioni, perdita delle funzioni dei vari organi”.