Maternità e cancro al seno, IEO apre la porta alla speranza

logo-IEO-Istituto-Europeo-Oncologia

L’Istituto Europeo di Oncologia rilancia lo studio internazionale POSITIVE, che valuta la sicurezza di una sospensione temporanea della terapia ormonale post- intervento per diventare mamme. Appello IEO all’adesione

donna-lettino-incinta-gravidanza

Milano, 12 febbraio 2018 – “Non rinunciate alla maternità e aderite allo studio POSITIVE” è l’appello dell’Istituto Europeo di Oncologia, top recruiter a livello internazionale, rivolto alle donne colpite da tumore del seno in età fertile, che decidono di intraprendere un percorso di gravidanza dopo la diagnosi e l’intervento chirurgico di rimozione del tumore.

POSITIVE è uno studio internazionale, condotto dall’International Breast Cancer Study Group (IBCSG), che coinvolge 178 centri oncologici in 20 Paesi del mondo, di cui 14 in Italia, con l’obiettivo di dimostrare definitivamente che per le pazienti con tumore iniziale ormono-sensibile ( il più comune nelle donne giovani) la sospensione temporanea della terapia ormonale post-intervento per il tempo necessario per il concepimento e la gravidanza (due anni)  non aumenta il rischio di recidiva del tumore.

Nel tumore mammario ‘ormono-sensibile’ le cellule neoplastiche sono alimentate dagli ormoni femminili. Quindi per evitare una recidiva della malattia, le pazienti, dopo l’intervento, devono seguire una terapia anti-ormonale della durata di 5-10 anni, che sopprime la funzionalità ovarica e impedisce il concepimento.
Spesso però queste giovani donne affrontano la malattia prima di aver concluso i loro progetti familiari: completare la terapia prima di poter considerare una gravidanza può precludere questa possibilità.

“È fondamentale che le donne sappiano che una diagnosi di cancro al seno non significa la fine di ogni progetto di maternità – sottolinea Fedro Peccatori, Responsabile dell’Unità Fertilità e Procreazione IEO e responsabile scientifico di POSITIVE – È comprensibile che lo shock psicologico e il carico emotivo della malattia possano allontanare l’idea di diventare mamme, anche una volta una volta raggiunta la fase di ‘assenza di malattia’. A questo si aggiunge la paura dei rischi di salute per se stesse e il nascituro. La ricerca scientifica però ha dimostrato che la gravidanza dopo un tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare una recidiva della malattia anche nelle pazienti con tumori ‘ormono-sensibili’ ed è sicura per il neonato. Nello studio controllato e prospettico POSITIVE si valuta una strategia che prevede la sospensione temporanea della terapia ormonale dopo 18-30 mesi, la ricerca di prole per due anni e poi la ripresa della terapia da mamma. Lo studio ha arruolato 203 pazienti, di cui 45 in Italia e 30 in IEO”.

“La ricerca oncologica internazionale si sta concentrando sull’obbiettivo della possibile personalizzazione delle terapie  inclusa la  terapia endocrina precauzionale – commenta Marco Colleoni, Direttore della Divisione di Senologia Medica dello IEO, Co-Chair dell’IBCSG – La finalità della personalizzazione comprende migliorare la qualità di vita delle pazienti senza perdere l’effetto protettivo dei trattamenti . Lo studio Positive va in questa direzione perché tutela un elemento fondamentale della femminilità: la possibilità di essere madre. Siamo il centro di reclutamento numero uno perché crediamo fortemente nel valore di questa ricerca per le pazienti più giovani, ma abbiamo bisogno di più adesioni, anche al di fuori di IEO, perché il messaggio si diffonda il più possibile. L’obiettivo di IBCSG è reclutare il più rapidamente possibile 500 donne”.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...