Lazio: potenziata la struttura riabilitativa pubblica di Poggio Mirteto, 40 nuovi posti letto

Roma, 28 luglio 2020 – La Struttura sanitaria residenziale per la riabilitazione di Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, si pone come riferimento per i pazienti del territorio ma anche per il resto della regione che hanno necessità di seguire protocolli riabilitativi a seguito di esiti di malattie cerebrovascolari, Parkinson oppure nel post chirurgico, come in caso di ricorso ad artroprotesi. In più da settembre la struttura passa da 17 posti letto a ben 57.

Per capire quali sono i servizi erogati e i progetti futuri l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Marinella D’Innocenzo, Direttore Generale della Asl di Rieti.

Poggio Mirteto è l’unica struttura pubblica nel Lazio gestita dalla Asl di Rieti. Quali sono le patologie trattate e i servizi erogati?
“Poggio Mirteto eroga prestazioni in un regime pubblico ed è una struttura pubblica di tipo residenziale ed eroga servizi residenziali riabilitativi, prestazioni ex articolo 26 in tutta la regione Lazio. Le patologie trattate sono molteplici: esiti di malattie cerebrovascolare, Parkinson e parkinsonismi, malattie neurologiche e neurodegenerative, postumi d’interventi di chirurgia ortopedica come artroprotesi di anca e di ginocchio, malattie vascolari periferiche anche con postumi di chirurgia vascolare ed esiti di amputazioni. Inoltre trattiamo anche i pazienti con esiti di malattie croniche come le malattie reumatologiche.

La struttura accoglie prevalentemente i pazienti che afferiscono alla Asl di Rieti, ovviamente se ci sono poi posti letto disponibili vengono accolti anche pazienti da altre Asl del Lazio e a seguire i pazienti provenienti dal resto d’Italia.

Poggio Mirteto è fortemente integrata con l’ospedale e le altre strutture del territorio al fine di assicurare la continuità del percorso terapeutico di quei pazienti, in particolar modo che hanno necessità riabilitative, dopo la fase acuta. Essendo una struttura intermedia si colloca tra la struttura ospedaliera e presso il proprio domicilio dove prosegue l’attività riabilitativa”.

Come vi siete dovuti riorganizzare in tempi di emergenza Covid-19?
“Fin dalle prime fase dell’epidemia sono state poste in essere tutte le misure finalizzate a prevenire il contagio dei pazienti ricoverati. Da subito abbiamo posto in essere il divieto di poter ricevere visite ai pazienti ricoverati secondo le direttive regionali e ministeriali e abbiamo optato per le videochiamate ai parenti.

È stato impedito a chiunque di entrare nella struttura eccetto agli operatori che sono stati dotati di tutti i dpi necessari. In più all’interno di Poggio Mirteto è stata istituita una equipe di psicologi per sostenere il disagio dei pazienti durante il periodo di lockdown. Sono state adottate le procedure standard per impedire la diffusione delle malattie infettive come l’uso dpi, rilevo temperatura corporea all’ingresso al fine di garantire la sicurezza all’interno della struttura”.

La struttura di Poggio Mirteto, fa parte di un più ampio piano di erogazione dei servizi sul territorio. Ce ne parla?
“Si inserisce all’interno di un piano di potenziamento di tutto il territorio per le cure primarie e infatti, dal mese di settembre, passeremo da 17 a 57 posti letto. Non è stato possibile farlo prima a causa dell’emergenza sanitaria. Il livello delle infrastrutture sul nostro territorio è da sviluppare. Per questo la struttura riabilitativa è diventato un punto di riferimento rispetto a tutti quei servizi che l’Azienda sanitaria non erogava dal punto di vista riabilitativo.

Inoltre sopperisce alla carenza, che va subito colmata, del codice 56 ovvero dei posti letto per la riabilitazione ospedaliera che apriremo entro la fine dell’anno per assicurare tutta la filiera riabilitativa di prestazioni offerte ai pazienti e al territorio della Asl.

Vicina alla struttura è presente un presidio polispecialistico e consente ai pazienti degenti all’interno della struttura di Poggio Mirteto. Inoltre la nostra struttura riabilitativa sarà anche collegata con la Casa della Salute di Magliano Sabina e alla ‘futura’ Casa della salute di Osteria Nuova”.

(fonte: Agenzia Dire)

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