La riforma legislativa della responsabilità sanitaria

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Legge Gelli-Bianco primo passo verso una migliore tutela del paziente e la necessità di ridurre il contenzioso con gli specialisti

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Pozzilli, 22 aprile 2017 – All’I.R.C.C.S. Neuromed un incontro di respiro nazionale che ha approfondito l’articolato della Legge Gelli-Bianco n.24/2014. “La riforma legislativa della responsabilità sanitaria”, questo il titolo del meeting tenutosi nella Sala Conferenze del Parco Tecnologico dell’I.R.C.C.S. Neuromed, curato dalla professoressa Paola Frati Ordinario di Medicina Legale Università Sapienza, nel corso del quale è stato illustrato e approfondito l’importante passo in avanti fatto nell’ambito della tutela del paziente e della necessità di ridurre il contenzioso in materia di responsabilità professionale nonché sulla sicurezza ed efficacia delle cure come parte integrante del diritto alla Salute sancito dalla Costituzione.

In un connubio tra mondi diversi, come quello della Salute, della Legge e delle Istituzioni, il convegno ha visto gli interventi del professor Vittorio Fineschi, Ordinario di Medicina legale dell’Università Sapienza di Roma; del professor Michele Laforgia e del Consigliere Michele Nardelli; del presidente di sezione della Corte d’Appello penale di Bari Giancarlo Pecoriello e di altri esperti del settore, come i professori Vincenzo Esposito e Aldo Spallone nonché il Direttore dell’Azienda Sanitaria del Molise Gennaro Sosto.

Presenti il Presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura; magistrati e avvocati particolarmente esperti nel settore della responsabilità sanitaria, come il Presidente del Tribunale di Isernia, Consigliere Vincenzo Di Giacomo e il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Isernia Marciano Moscardino.

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“Si tratta di una legge straordinaria che mette l’interesse del paziente al centro del sistema. – ha detto Luigi Frati, Direttore scientifico I.R.C.C.S. Neuromed – Si eviterà il far west nei tribunali e il contenzioso medico-paziente diminuirà”.

Secondo il testo, approvato definitivamente dal Parlamento lo scorso 28 febbraio (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo scorso), se da una parte si alleggerisce la pressione esercitata dal timore di conseguenze penali per i camici bianchi, riducendo di conseguenza la medicina difensiva, dall’altra si cerca di accelerare e rendere più sicuri i risarcimenti nei confronti dei pazienti vittime di malasanità ed errori vari in corsia e negli ambulatori.

“Questa legge – continua Frati – porterà un risparmio di spesa nel Servizio Sanitario. Per la prima volta viene detto che il medico si deve uniformare nel trattare i pazienti al meglio che dà la ricerca biomedica mondiale. Infatti è la ricerca biomedica quella che guida la diagnostica e la terapia che deve essere messa a disposizione del paziente. Non a caso questo incontro si tiene qui al Neuromed, un Istituto di Cura a Carattere Scientifico e luogo dove, appunto, si contribuisce alle linee guida”.

“Il medico deve recuperare il rapporto di fiducia con il paziente – ha detto Orazio Pennelli, Direttore Sanitario dell’I.R.C.C.S. Neuromed, durante l’incontro – La responsabilità che incombe sul medico ha il suo peso anche per i media che hanno il dovere di diffondere informazioni fondate”.

“La legge interviene su un problema fondamentale, ovvero, regolamentare e, in qualche misura, limitare la responsabilità penale degli esercenti le professioni sanitarie. Così l’avvocato Michele Laforgia, intervenuto al convegno promosso dall’Istituto Neurologico Mediterraneo. Ma a mio avviso la risposta che dà è parzialmente convincente perché il tentativo di ancorare la responsabilità alle linee guida e di non intervenire direttamente sui presupposti della colpa”.

fonte: ufficio stampa

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