Istituto Regina Elena a misura di donna per la cura del tumore ovarico e dell’endometrio

Roma, 15 marzo 2023 – La Ginecologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRCCS) è tra le 40 strutture in Italia a “misura di donna per l’alta specializzazione, la multidisciplinarietà della presa in carico e la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata alle donne con tumore all’ovaio o all’endometrio”.

La Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere ha messo a punto una attenta e dettagliata mappatura degli ospedali che, su territorio nazionale, offrono alla donna percorsi e servizi di eccellenza nell’ambito dell’oncologia ginecologica. L’iniziativa è stata presentata oggi 15 marzo presso il Senato della Repubblica. Hanno partecipato all’incontro anche Marina Cerimele, Direttore Generale IFO ed Enrico Vizza Direttore della Ginecologia Oncologica dell’Istituto Regina Elena.

L’Unità di Ginecologia Oncologica IRE tratta ogni anno più di 80 tumori primitivi dell’ovaio e oltre 300 tumori maligni dell’utero con percorsi multidisciplinari di diagnosi e cura altamente personalizzati.

“Gli interventi chirurgici – spiega Enrico Vizza – sono eseguiti nella maggior parte dei casi con tecnica endoscopica, robotica e del linfonodo-sentinella per garantire le cure più innovative. La gestione della menopausa e la tutela della fertilità della paziente oncologica sono garantite da un programma di chirurgia conservativa, ove indicato, e di conservazione degli ovociti e del tessuto ovarico e percorsi di gestione dei disturbi legati alla sfera sessuale. Tutto questo per offrire un trattamento oncologico di eccellenza, ma anche le migliori opportunità di qualità della vita nella donna affetta da tumore”.

“Prendersi cura della salute della donna è materia complessa e delicata. Patologie oncologiche come quelle dell’ovaio e dell’endometrio – evidenzia Marina Cerimele – necessitano di essere trattate in centri specializzati che assicurino cure mediche e chirurgiche di qualità ma rispondano anche alle richieste di aiuto connesse alla diagnosi e ai trattamenti che vengono erogati: la gestione della menopausa, della fertilità, la tutela della integrità corporea e la sessualità”.

All’impatto traumatico e al disorientamento spesso legato alla diagnosi, segue il bisogno profondo di una completa e chiara presa in carico da parte di medici e strutture sanitarie. Questo è emerso dalla approfondita indagine qualitativa presentata nel corso dell’evento di oggi.

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