Epatite C. Presentata interrogazione al Ministero della Salute

Federico-Gelli

Federico Gelli, deputato PD e membro della Commissione Affari Sociali

Gelli (Pd): “Il Governo intervenga per garantire a tutti i pazienti più gravi la somministrazione del farmaco salva-vita”. In Italia le regioni risultano ancora indietro sull’organizzazione dei centri epatologici dove somministrare il farmaco “sofosbuvir”

Roma, gennaio 2015 – “Il Governo intervenga per far luce sull’organizzazione delle regioni che devono essere in grado di somministrare il farmaco contro l’Epatite C”. È quanto richiesto con un’interrogazione al Ministero della Salute da parte di Federico Gelli, deputato PD e membro della Commissione Affari Sociali, in merito all’entrata nel prontuario farmaceutico del farmaco sofosbuvir, nome commerciale Sovaldi, in grado di sconfiggere l’Epatite C. Un medicinale rivoluzionario e costosissimo (se ogni cittadino volesse acquistarlo di tasca propria dovrebbe pagare ben 70 mila euro), in grado di far guarire da una patologia diffusa e pericolosa che in Italia, si stima, riguarda tra i 400 e i 500 mila pazienti di cui 80 mila in condizioni gravi con costi sanitari e sociali altissimi. Infatti oltre alla guarigione questo farmaco consentirà risparmi sui trapianti di fegato e sulle altre cure da somministrare a vita ed evitare altrettante diagnosi di tumore del fegato che, ricordiamo, in Italia sono oltre 10mila ogni anno e per il 70% riconducibili a questa malattia.

Nella Legge di Stabilità 2015 è stato disposto lo stanziamento al Servizio Sanitario Nazionale di un miliardo di euro per l’acquisto, in due anni, di ben 50 mila dosi di questo farmaco ad un prezzo favorevole.

“L’arrivo di questo medicinale è una grande conquista e una importantissima opportunità – ha sottolineato Gelli – però ci sono alcune regioni che sono ancora indietro perché devono ancora individuare i centri epatologici che seguiranno i pazienti. Al momento sono partite con la somministrazione solo il Lazio e la Lombardia e questo rischia di generare tensione tra i malati e le famiglie. Per questo motivo ho chiesto al Governo di intervenire con la massima urgenza per consentire l’avvio della somministrazione in tutte le regioni superando i ritardi fin qui registrati – ha concluso il deputato democratico – assicurando così la possibilità di cura ai pazienti, con la precedenza a quelli più gravi”.

fonte: ufficio stampa

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