Di usura si può morire

In Italia è allarme usura: il nostro è un Paese stretto nella morsa di una crisi economica e di una conseguente pressione fiscale sempre crescente, che assottiglia i risparmi e induce le famiglie e le piccole imprese ad indebitarsi.
La crisi economica, l’aumento delle tasse sul consumo, l’aggressione al patrimonio familiare da parte delle esattorie, il proliferare dei “Compro oro”, l’impossibilità di accesso al credito bancario, la crescita dei giochi d’azzardo legalizzati, stanno trascinando migliaia di famiglie e piccole imprese nelle mani di spregiudicati usurai. E la Campania rientra proprio tra le regioni italiane maggiormente esposte al reato di usura.
Abbiamo chiesto al colonnello Antonio Carideo, Capo Ufficio Logistico presso la Legione Carabinieri Campania di Napoli, di fornire alcuni consigli diretti ai privati e ai commercianti al fine di evitare e combattere il fenomeno dell’usura, con l’indicazione dei riferimenti normativi in vigore.

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Col. Antonio Carideo – Capo Ufficio Logistico presso la Legione Carabinieri Campania di Napoli

Colonnello Carideo, in che consiste l’usura e quando si può parlare di prestito usuraio?
L’usura è un reato che consiste in un “prestito di denaro ad alto interesse concesso a persone in stato di bisogno”. Per la legge, un tasso d’interesse praticato per un finanziamento è usuraio se supera il cosiddetto tasso soglia, il cui calcolo è effettuato dal Dipartimento del Tesoro e comunicato ogni trimestre su una apposita “Tabella di rilevazione”. Questa viene aggiornata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale con Decreto del Ministro del Tesoro ed esposta in ogni sede o sportello aperto al pubblico di banche e società finanziarie.

Nonostante la consapevolezza di tassi di interesse così elevati, come mai tante persone decidono comunque di ricorrere all’aiuto degli usurai?
In realtà, ciò che pesa in modo decisivo sul rapporto fra usurato e usuraio è la convinzione della vittima di non avere comunque alternative alla propria situazione: solamente l’usuraio, al momento del bisogno, lo ha aiutato, e anche se man mano gli toglie il patrimonio e la serenità, l’usuraio può, comunque, dargli ancora qualcosa. Magari ulteriore denaro, in cambio dell’ennesimo assegno che nessun altro più accetta. Si innesca così una spirale perversa che soltanto la vittima può spezzare, denunciando l’usuraio. In questo modo l’usurato riacquista la propria indipendenza… e ricomincia a vivere. La spirale dell’usura prende le mosse, da una parte, da un’esigenza urgente di denaro non più differibile e, dall’altra, da qualcuno che si offre per provvedere a quanto serve in tempi molto brevi e senza richiedere particolari garanzie. In questo apparente rapporto “di aiuto”, il presunto benefattore si trasforma in strozzino quando la somma ricevuta cresce a dismisura per gli inarrestabili interessi e per restituire il denaro avuto si contrae un ulteriore debito. Così, in tempi brevi ci si accorge che il debito è diventato parecchie volte superiore al prestito inizialmente contratto e che la situazione è ormai fuori da ogni controllo personale.

Alla luce di ciò, possiamo dunque considerare l’usura un vero e proprio pericolo sociale?
Per troppo tempo l’usura non è stata percepita come un pericolo sociale: basti pensare che fino al 1992, in caso di flagranza, non era obbligatorio l’arresto. Questo atteggiamento risale al tempo in cui l’usura era esercitata dal cravattaro di quartiere, che svolgeva la propria attività in un ambito ristretto. Negli ultimi anni, però, a questa tradizionale attività si è affiancata quella di organizzazioni che, agendo attraverso cosiddetti “indispensabili” (commercianti, commercialisti, professionisti), concedono prestiti sia ai singoli e alle famiglie, sia a tante medie e piccole aziende in difficoltà finanziarie.

Come si inquadra il fenomeno dell’usura sul nostro territorio?
In tutto il territorio nazionale, il numero delle denunce per usura appare statisticamente irrilevante, mentre il fenomeno sommerso è da considerarsi più pervasivo ed insidioso. La criminalità organizzata, attraverso l’usura rende insidioso il tessuto economico e sociale mediante l’immissione di flussi di capitali illeciti. Quella dei piccoli imprenditori è tra le categorie più esposte in virtù del fatto che non riescono ad accedere alle normali linee di credito, ma non sono esclusi anche singoli individui e/o famiglie che versano in stato di necessità per spese di consumo.

Tenendo conto del fatto che le denunce sono poche e che l’usura è imperante, il fenomeno come viene contrastato dall’Arma?
Le attività, non solo investigative, condotte in merito dall’Arma, che hanno consentito di stabilire una connessione tra l’attività usuraia ed altri delitti, sono volte anche a penetrare la coltre di omertà che avvolge tale tipo di reato di pericoloso impatto sociale e il conseguente avvio di specifiche attività investigative, tese a debellare l’annosa morsa che stringe non solo larga parte del mondo imprenditoriale ma, come già detto, anche numerosi nuclei familiari in situazioni di crescente indigenza. In tale quadro, accanto all’usura gestita dalla criminalità organizzata è stata riscontrata quella praticata dal cosiddetto “vicino di casa”.

Colonnello, quali sono i consigli da dare ai cittadini per combattere il fenomeno dell’usura?
Innanzitutto, non fate il passo più lungo della gamba: non recatevi mai, per nessuna ragione, da chi offre denaro in prestito con rapide procedure chiedendovi in cambio interessi elevati o altre pesanti condizioni, piuttosto rivolgetevi solo a banche o a società finanziarie autorizzate e verificate personalmente i tassi di interesse applicati. Gli elenchi sono disponibili presso le filiali della Banca d’Italia e nella sede dell’Ufficio italiano cambi o consultabili sul sito www.uic.it.
Controllate che il contratto proposto contenga tutte le condizioni del prestito e le clausole contrattuali: sia i tassi sia le altre condizioni possono essere contrattati. Se non siete sicuri della qualità del prestito che state contraendo, potete chiedere informazioni allo sportello antiusura della vostra provincia.
In caso di accoglimento della richiesta di credito, concordate un piano di rientro e fate attenzione agli sconfinamenti; in caso di rifiuto, rivolgetevi alle associazioni o fondazioni antiusura, iscritte nell’apposito elenco tenuto dal Ministero del Tesoro, che, attingendo al Fondo di prevenzione del fenomeno dell’usura, possono costituirsi garanti per farvi ottenere un prestito dalle banche e dalle finanziarie.

La categoria dei commercianti è tra le più esposte a questo tipo di reato, quali raccomandazioni può riservare loro?
Conservate un rapporto corretto e di fiducia con i finanziatori autorizzati e con i creditori, alimentando il loro affidamento economico.
Mantenete un volume di attività compatibile con la capacità di assorbimento del mercato, evitando indebitamenti eccessivi o scorte di magazzino di difficoltoso smaltimento.
Denunciate alle Autorità di polizia ogni proposta di prestito che possa avere caratteristiche onerose oltre i limiti fissati dalla legge.
Aderite ad Associazioni di settore commerciale che possano mediare le esigenze economiche con i creditori e con le banche. Per le esigenze finanziarie della piccola attività artigianale, potete rivolgervi agli sportelli informativi delle associazioni di categoria e alla Camera di Commercio, esponendo con chiarezza il fabbisogno o le ragioni del credito: potreste scoprire particolari agevolazioni.
Affidatevi a tecnici commercialisti di provata esperienza che sappiano imprimere la giusta velocità all’attività commerciale, tenendo sotto stretto controllo le voci contabili.
Monitorate costantemente (ogni trimestre) il livello dei tassi di interesse (art. 2 della Legge 7 marzo 1996 n. 108 “Disposizioni in materia di usura”).

Cosa consiglia a chi attualmente è sotto usura?
Raccogliete più elementi di prova possibili e denunciate, senza perdere tempo, l’usuraio rivolgendovi al numero di pronto intervento (112) e alle Stazioni dislocate in modo capillare sul territorio: la legge aiuta le vittime dell’usura. Cercate il sostegno di un’associazione di categoria, di una fondazione o di un’associazione antiusura.
Documentate le varie fasi del rapporto usuraio, ad esempio tenendo informati i familiari, ovvero conservando le matrici degli assegni e fotocopiando preventivamente i titoli consegnati in garanzia.
Presentate alla Prefettura della provincia una domanda di accesso al “Fondo di Solidarietà”, finalizzata all’ottenimento di un prestito senza interessi. In caso di urgenza documentata, si può avere un anticipo fino al 50% del prestito stesso.

Dalila Beatrice

Dalila Beatrice

Ingegnere civile. Giornalista. Editore

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