Decreto antiviolenza per operatori sanitari, Ugl: “Bene, ma non abbassare la guardia”

Roma, 9 luglio 2020 – 1.338 aggressioni ai danni di operatori sanitari dipendenti del SSN, una media di circa 4 al giorno. È il drammatico quadro per l’anno 2019, certificato dalle denunce dell’Inail, che disegna i rischi sempre maggiori per i lavoratori e professionisti impegnati a garantire servizi di cura e accoglienza per i propri concittadini.

“Di fronte a questi numeri – dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale dell’UGL Sanità – accogliamo con soddisfazione il via libera in commissione Igiene e Sanità del Senato al Ddl contenente disposizioni per la tutela della sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Manca ancora l’approvazione definitiva di Palazzo Madama, per la conversione in legge, e l’augurio è che questo accada al più presto senza perdere ulteriore tempo. Pene di reclusione fino a 16 anni e multe saranno certamente un deterrente ma non bisogna abbassare la guardia”.

“C’è bisogno che nelle strutture sanitarie venga rafforzato il controllo, con uomini e mezzi tecnologici, per mettere in sicurezza i lavoratori. Sono loro il vero fronte su cui poggia la struttura del SSN eppure spesso, lo dimostrano i tanti fatti di cronaca che li hanno visti coinvolti da incolpevoli vittime, sono stati abbandonati. Bisogna educare i cittadini al rispetto di chi ha scelto la strada di una professione al servizio degli altri”.

“Sarebbe utile portare all’esterno, oltre alle belle parole di encomio per il sacrificio degli operatori sanitari, anche le storie di generosità e professionalità che li contraddistinguono da Nord a Sud dell’Italia. Bene dunque per il percorso che la legge Antiviolenza sta facendo. Ma si vigili perché, dopo l’approvazione, venga applicata con il massimo della severità e in ogni occasione. Proteggere gli operatori della sanità è compito imprescindibile delle istituzioni di una Nazione civile”, conclude Giuliano.

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