Covid-19, infezione letale per un paziente con tumore su 3

Prof.ssa Alessandra Gennari, professore associato di oncologia al Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale a Novara: “Essere sottoposti alle terapie antitumorali non incide sulla mortalità da Covid-19, mentre ci sono differenze sostanziali legate alle caratteristiche del malato”

Roma, 17 agosto 2020 – Il Covid-19 può causare la morte di un paziente con tumore su tre e il rischio raddoppia negli uomini, oltre ad aumentare con l’età. A rivelarlo è lo studio internazionale OnCovid, pubblicato su Cancer Discovery, la rivista ufficiale dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR).

Lo studio, coordinato dall’Università del Piemonte Orientale a Novara, fornisce per la prima volta al mondo un’analisi accurata della storia di quasi 900 pazienti oncologici ricoverati per infezione da Coronavirus in 19 centri italiani, inglesi, spagnoli e tedeschi.

Il primo dato che emerge è che a rischiare maggiormente sono i pazienti maschi: la mortalità è infatti del 41% contro il 26% delle donne. La notizia positiva è, però, che un intervento tempestivo con le terapie anti-Covid con antivirali, antimalarici o tocilizumab, si associa a una riduzione del 60% della mortalità, indipendentemente da tutti gli altri fattori di rischio.

“L’infezione comporta il decesso nel 33% dei pazienti con tumore, con differenze significative fra i Paesi: nel Regno Unito sale al 44% rispetto al 33% dell’Italia – ha spiegato Alessandra Gennari, professore associato di oncologia al Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale a Novara – Essere sottoposti alle terapie antitumorali non incide sulla mortalità da Covid-19”, mentre ci sono “differenze sostanziali legate alle caratteristiche del malato”.

La mortalità, ha affermato David Pinato, coordinatore internazionale dello studio e docente all’Imperial College di Londra, “è risultata infatti del 43% negli over 65 contro il 19% nei pazienti oncologici più giovani e raddoppia anche nei malati con più di due patologie concomitanti oltre al cancro”. Il rischio è invece “inferiore e per motivi non ancora chiari nelle pazienti con tumore al seno rispetto a tutti gli altri tipi di cancro”.

(fonte: AIOM News)

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