Contraccezione, un’italiana su 4 utilizza metodi non sicuri

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Il prof. Paolo Scollo: “Stranieri e under 30 i più propensi a comportamenti pericolosi”. La prof.ssa Valeria Dubini: “Il sistema intrauterino Jaydess garantisce massima sicurezza col minimo dosaggio ormonale locale. Risponde alle esigenze di serenità e comodità richieste da una donna su due”. World Contraception Day: presentata a Milano la guida con tutte le risposte sul sesso consapevole

coppia-giovaniMilano, 26 settembre 2016 – Nel nostro Paese il 24,8% delle donne in età fertile utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Il 17,5% ricorre alla pericolosa pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. La contraccezione ormonale viene scelta invece solo dal 16,2% delle italiane. Particolarmente basso risulta l’utilizzo nelle Regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. È proprio da questi territori che provengono più della metà delle 7.819 baby mamme, con meno di 19 anni, che hanno partorito nel 2014.

“Un quadro che denota una scarsa consapevolezza e che richiede interventi di educazione sessuale e all’affettività sin dalla scuola – spiega il prof. Paolo Scollo, presidente nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) – Per questo la nostra Società Scientifica ha aderito ufficialmente alla Giornata Mondiale della Contraccezione che viene celebrata oggi in tutti i cinque continenti. Nel nostro Paese certi temi sono ancora considerati un tabù. Soprattutto servono programmi educazionali specifici per le categorie più propense a comportamenti scorretti e pericolosi come gli under 30 e le donne d’origine straniera”.

In occasione della Giornata Mondiale viene presentata anche un’indagine condotta in 9 Paesi su 4.500 donne d’età compresa tra i 20 e 29 anni di cui 500 italiane. “Una donna su due è alla ricerca di un contraccettivo fit and forget (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e che sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto – afferma la prof.ssa Valeria Dubini, consigliere nazionale SIGO – Jaydess è il sistema intrauterino smart più piccolo al mondo e possiede queste caratteristiche. Utilizza una dose di ormoni più bassa rispetto ai precedenti dispositivi. Agisce solo a livello locale e per questo non ha un impatto sull’aumento di peso che è uno degli effetti collaterali più temuti”.

“La contraccezione che non richiede un’assunzione regolare presenta enormi vantaggi – aggiunge il prof. Emilio Arisi, presidente nazionale della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC) – Evita quasi il 100% delle gravidanze e per essere efficace non richiede sforzi mnemonici. Gli errori di assunzione o utilizzo sono praticamente inesistenti. In più i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un’azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni”.

La contraccezione intrauterina è usata da oltre 160 milioni di donne e rappresenta la via di somministrazione più diffusa al mondo. In Italia il livello di utilizzo è in crescita anche se è ancora più basso rispetto alla media europea.

“Dobbiamo riuscire ad incrementare anche nel nostro Paese il ricorso a questi metodi che presentano una notevole sicurezza ed efficacia, costi ridotti ed un’elevata compliance grazie anche alla praticità d’uso – sostiene il prof. Attilio di Spezio Sardo, dell’Università Federico II di Napoli – L’innovazione medico-scientifica ha portato a dispositivi come Jaydess che possono essere tranquillamente usati anche dalle giovani o dalle donne che non hanno mai affrontato una gravidanza”.

“Vivere la propria sessualità e affettività in maniera libera e consapevole è un diritto di tutti – aggiunge Scollo – Questo è possibile anche grazie alla contraccezione che permette di pianificare, in totale libertà, una maternità. È una scelta importante che può risultare difficile perché i metodi disponibili sono numerosi. Ognuno possiede delle caratteristiche specifiche. Secondo l’indagine internazionale il 62% delle italiane cambierebbe il proprio sistema chiedendo consiglio al ginecologo, il migliore alleato del benessere femminile. Solo l’8% preferirebbe leggere consigli o opinioni su internet dove non sempre le notizie sono certificate”.

In occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione la SIGO rinnova l’appello alle istituzioni italiane perché sia approvata, quanto prima, una legge per l’educazione alla sessualità e affettività. “Nel nostro Paese non sono materie obbligatorie previste nei programmi ufficiali del Ministero dell’Istruzione – conclude Scollo – Ogni singolo istituto scolastico è libero di scegliere autonomamente come, quando e se svolgere dei corsi specifici. Abbiamo chiesto diversi appuntamenti alla Ministra Stefania Giannini per discutere di queste tematiche: ci auguriamo ci riceva presto”.

fonte: ufficio stampa

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