Cardiochirurgia mininvasiva, 1.250 interventi eseguiti ad Ancona nel 2019

Due giornate di studio internazionali si sono svolte l’8 e 9 giugno, con il primo congresso virtuale sulle procedure cardiochirurgiche mini-invasive e con catetere delle valvole cardiache organizzato e curato dal prof. Di Eusanio, Direttore dalla Cardiochirurgia di Ospedali Riuniti Ancona, Università Politecnica delle Marche

Prof. Marco Di Eusanio

Ancona, 15 giugno 2020 – Nel 2019, agli Ospedali Riuniti di Ancona, sono stati eseguiti 1250 interventi cardiochirurgici maggiori, un numero che pone la cardiochirurgia del capoluogo marchigiano sul podio nazionale. E proprio Ancona ha organizzato, l’8 e il 9 giugno, il primo congresso virtuale di cardiochirurgia in Europa e secondo al mondo (dopo quello andato in streaming 2 settimane prima per il centenario della società americana di Chirurgia CardioToracica).

L’evento curato dal prof. Marco Di Eusanio, Direttore dalla Cardiochirurgia di Ospedali Riuniti Ancona, Università Politecnica delle Marche, ha totalizzato circa 8.500 accessi per 2700 PC o device collegati in 90 paesi da tutto il mondo. Una dimensione globale per la cardiochirurgia di Ancona e l’Università.

“Non c’è alcun dubbio – precisa il prof. Di Eusanio – che lo sviluppo della nostra specialità passi attraverso un crescente utilizzo di tecniche e tecnologie in grado di ridurre il trauma operatorio e velocizzare il recupero dei pazienti”.

Per gli Ospedali Riuniti ancora un’eccellenza di cui essere orgogliosi e che li rende punto di riferimento a livello internazionale. Nel 2019, il 90% delle sostituzioni valvolari aortiche isolate ed il 70% delle riparazioni mitraliche sono state eseguite con tecniche mini-invasive.

“L’aspetto di maggiore innovazione – sottolinea Di Eusanio – è rappresentato dal fatto che il nostro approccio vuole superare quell’equazione per cui ‘mini-invasivo’ significa solo ‘piccola incisione’. Cerchiamo di dare più valore ai nostri interventi associando alle piccole incisioni forme meno invasive di perfusione, di anestesia associate ad una precoce fisioterapia e mobilizzazione del paziente. Non più solo il chirurgo ma tutti i componenti del team lavorano per minimizzare il trauma chirurgico e velocizzare il recupero post-operatorio”.

Il 2019 è stato per la Cardiochirurgia di Ospedali Riuniti – Università Politecnica delle Marche un anno assolutamente positivo. Lo confermano i due principali indicatori per la valutazione di un qualunque programma chirurgico: volume e mortalità ospedaliera. L’aumento dell’attività si è associato ad un miglioramento dei risultati con una mortalità ospedaliera che è scesa al di sotto dell’1%, un valore circa quattro volte inferiore a quello registrato nel quinquennio precedente all’arrivo del prof. Di Eusanio.

Sempre nel 2019 sono state eseguite 100 TAVI (impianto di protesi con i cateteri senza incisioni) per una casistica complessiva che oggi conta 140 pazienti con risultati sovrapponibili o superiori a quelli di riferimento riportati dai principali studi americani.

“La nostra trasformazione in ‘chirurghi ibridi’- ha dichiarato il prof. Di Eusanio – operatori cioè capaci di usare portaghi e suture ma anche guide e cateteri, ci consente di poter offrire senza conflitto di interesse la migliore cura per i pazienti con valvulopatia aortica. Possiamo quindi personalizzare la terapia al singolo paziente scegliendo il miglior approccio mini-invasivo, chirurgico o trans-catetere, in base alle caratteristiche del paziente e lavorare in grande sicurezza in sala operatoria potendo – come chirurghi – gestire le complicanze prontamente e direttamente”.

Le due giornate di studio internazionale sono frutto di questa ampia esperienza che ha portato il prof. Di Eusanio a “intuire l’importanza di organizzare un congresso internazionale su quella che evidentemente è una delle aree chirurgiche e scientifiche di nostro maggior interesse: la chirurgia mini-invasiva e trans-catetere delle valvole cardiache”.

“Un anno fa abbiamo quindi iniziato ad organizzare il nostro congresso – prosegue Di Eusanio – riuscendo ad attrarre i più autorevoli cardiochirurgi internazionali con immediate richieste di partecipazione da tutto il mondo (Europa, USA, India, Sud-Africa, Brasile, etc). Purtroppo la pandemia da Covid-19 ha bloccato l’evento in piena fase organizzativa ma non ci siamo scoraggiati, forti dell’importanza che lo stesso avrebbe avuto per la comunità scientifica internazionale ci siamo attivati per realizzarlo in modalità virtuale. Per l’autorevolezza della Faculty e per i validi contenuti del programma scientifico, CTSNet (USA), il portale di Cardiochirurgia più importante al mondo, ha raccolto con entusiasmo la mia proposta di trasmettere in streaming il nostro congresso dalla loro piattaforma. Insieme, in solo 12 settimane, abbiamo dato all’evento una architettura ben più complessa di quella degli ormai comunissimi ‘webinar’ con gli ottimi risultati che conoscete, sia dal punto di vista della partecipazione che dei contenuti”.

Tra i progetti in atto un registro internazionale per la chirurgia mini-invasiva mitralica che si chiamerà Mini Mitral International Registry. La cardiochirurgia di Ospedali Riuniti Ancona e l’Università Politecnica delle Marche coordineranno 22 centri, tra i migliori europei (Berlino, Parigi, Vienna, Zurigo, Leiden, Bruxelles e altri) per fornire i risultati di riferimento per questo tipo di chirurgia.

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