Malformazioni neonatali, gli specialisti propongono di fortificare gli alimenti con acido folico

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Società Italiana di Neonatologia (SIN): “L’Italia potrebbe essere la prima in Europa ad avere una legge per la fortificazione degli alimenti con acido folico”

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Napoli, 25 ottobre 2019 – In Italia 6 neonati su 10.000 nascono con un Difetto del Tubo Neurale (DTN), una patologia che produce malformazioni congenite di diverso grado (più o meno gravi) come la spina bifida (nel 50% dei casi), l’anencefalia e l’encefalocele. 5.000 bambini in Europa ogni anno sono affetti da DTN e almeno 300.000 nel mondo sono colpiti da spina bifida.

L’incidenza dei DTN potrebbe essere ridotta fino al 70% con l’assunzione di acido folico attraverso alimenti fortificati, in particolare le farine di cereali, che normalmente sono ampiamente consumate.

“L’Italia potrebbe essere il primo paese europeo a dotarsi di una norma che renda obbligatoria l’assunzione di alimenti fortificati, oggi una prassi adottata in oltre 80 stati fra cui USA, Australia e Canada, ma ancora da nessuno nel nostro continente. La SIN si farà promotrice, insieme agli altri soggetti interessati, di un Disegno di legge per rendere la fortificazione degli alimenti obbligatoria”, afferma il prof. Fabio Mosca, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), che interviene sul tema in occasione della Giornata Mondiale della Spina Bifida, che ricorre il 25 ottobre.

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Prof. Fabio Mosca

“È fondamentale garantire il giusto apporto di acido folico all’embrione sin dal concepimento. Purtroppo in Italia solo il 30% delle donne che intendono avere un bambino seguono una profilassi volontaria corretta nel periodo pre-concezionale. È quindi indispensabile adottare una diversa strategia di profilassi, che preveda l’assunzione continuativa di acido folico con gli alimenti, in modo da garantire livelli adeguati nelle importantissime prime fasi della gravidanza, quando inizia a formarsi il sistema nervoso”.

I Difetti del Tubo Neurale possono essere incompatibili con la vita già in epoca neonatale, o estremamente invalidanti con esiti cognitivi e neuro-motori: alterazioni del controllo degli sfinteri, manifestazioni epilettiche, difetti del tono muscolare e neurosensoriali, paralisi cerebrale.
Il percorso di cura in epoca neonatale e nelle età successive è lungo e complesso, sia per le famiglie, che pagano un prezzo sociale ed emozionale molto alto, sia per il Servizio Sanitario Nazionale, richiedendo cure complesse, con importanti costi assistenziali.

“Per contrastare la diffusione delle malformazioni e delle patologie legate ai Difetti del Tubo Neurale, un problema sottovalutato nel nostro Paese, serve innanzitutto collaborazione tra tutti i soggetti interessati alla salute della diade mamma-bambino: le società scientifiche, le istituzioni, le associazioni, gli operatori sanitari, ma anche i produttori di alimenti adatti alla fortificazione con acido folico – continua il prof. Mosca – La SIN è disponibile a supportare le aziende produttrici di farine e cereali che accoglieranno la richiesta e metteranno in commercio i loro prodotti fortificati, collaborando attivamente, anche grazie ad una comunicazione ad hoc, per far arrivare il messaggio alle donne nel modo più chiaro possibile. Non basta però solo una corretta informazione, la battaglia contro i DTN deve essere giocata anche con la fortificazione degli alimenti”.

L’assunzione di alimenti fortificati con acido folico, come le farine di cereali, di cui è accertata e documentata la funzione di prevenzione della patologia, è stata introdotta per la prima volta nel 1998 negli Stati Uniti. Nei paesi dove la legge prevede la fortificazione obbligatoria, i Difetti del Tubo Neurale hanno avuto un calo tra il 16% e il 58%, dati confermati di recente dal Governo inglese in occasione dell’avvio di una consultazione pubblica sulla fortificazione obbligatoria con acido folico.

Secondo “The National Diet and Nutrition Survey” si stima che nel Regno Unito il 90% delle donne di età compresa tra 16 e 49 anni abbia una percentuale di folati al di sotto del livello raccomandato per ridurre il rischio di una gravidanza affetta da NTD.
Le più recenti indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e il Network Italiano Promozione Acido Folico per la Prevenzione Primaria dei Difetti Congeniti, infine, raccomandano l’apporto di acido folico per la popolazione generale e per una donna in età fertile pari a0,4 milligrammi al giorno, a partire da due mesi prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza.

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