Tumori, disomogeneità nelle oncologie italiane durante la seconda ondata Covid. L’allarme di CIPOMO

Milano, 26 dicembre 2020 – CIPOMO, da sempre impegnato a difendere i propri pazienti e il personale sanitario, ha sentito il dovere di riportare alle istituzioni la situazione che le oncologie italiane stanno affrontando in questa seconda ondata pandemica. Per avere un quadro il più completo possibile, i soci CIPOMO sono stati chiamati a rispondere a una breve survey riguardante proprio i percorsi oncologici in questo complicato periodo.

I dati, relativi al mese di novembre, fotografano una situazione davvero molto diversa, talvolta anche all’interno della stessa area. Il dott. Livio Blasi, Presidente CIPOMO, commenta così i risultati della ricerca: “Nessuna sorpresa nel trovare una situazione così disomogenea, era immaginabile, viste le differenti realtà delle oncologie italiane. Tuttavia riteniamo di dover esercitare il nostro ruolo, a difesa dei nostri pazienti e di tutto il personale sanitario, denunciando alle Istituzioni e alle amministrazioni, la situazione che stiamo affrontando”.

Sono 138 i reparti oncologici di Aziende/USL che hanno risposto all’indagine, permettendo quindi di evidenziare come 51 di questi hanno dovuto inviare personale medico dell’Oncologia ai reparti Covid.

Dato l’alto rischio di contagio, CIPOMO ha cercato attraverso questo ricerca di indagare sulla frequenza di tamponi somministrati sia al personale medico che ai pazienti con accesso in MAC (Macroattività ambulatoriale ad alta complessità) o DH (Day Hospital).

Per quanto riguarda il personale medico, una Delibera Regionale che indichi la necessità e periodicità dei tamponi al personale sanitario è presente solo in Lombardia, Friuli, Veneto, Umbria, Sicilia, Piemonte e Lazio. Un tamponamento periodico su indicazione aziendale viene però svolto in circa 117/138 oncologie, in genere ogni 14 giorni. La maggior parte esegue tamponi antigenici o molecolari mentre l’Emilia e la Toscana effettuano soprattutto i test sierologici.

I tamponi ai pazienti in MAC/DH, invece, vengono fatti in 86/138 centri (la maggior parte ogni 15-21 giorni prima dei cicli di terapia). In caso dovesse essere riscontrata in loro una positività al Covid, i pazienti vengono quasi tutti (133/138) inviati ai MMG (Medici di Medicina Generale) o alle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali).

La nuova ondata pandemica ha comportato la possibilità di avvalersi nuovamente dei sistemi di follow up e televisite da remoto. La ricerca evidenzia, però, come il follow up da remoto in questa seconda ondata sia stato fatto solo in 32/138 centri. Per quanto riguarda le televisite, una piattaforma informatica strutturata Regionale è presente solo in Lombardia, Marche, Liguria e Lazio (anche se non applicata ancora nella maggioranza delle Aziende delle Regioni) mentre una piattaforma più o meno strutturata e completa è presente da poco tempo in 16 dei 138 centri coinvolti nella survey.

“In questa seconda fase – evidenzia la dott.ssa Graziella Pinotti, Vice Presidente CIPOMO – la maggior parte delle Oncologie ha potuto organizzarsi meglio nonostante la richiesta di Medici nei reparti Covid che ha comportato una notevole riduzione del personale. A differenza della prima ondata, è stato possibile fare controlli regolari, garantendo una maggiore sicurezza ai pazienti”.

“Purtroppo – riprende la dott.ssa Graziella Pinotti – si è ancora evidenziata la grossa carenza di piattaforme informatiche strutturate in tutto il territorio, limitando di fatto la possibilità di eseguire adeguate televisite da remoto, condizione ormai indispensabile soprattutto in questo periodo Covid”.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...