Trauma cranico, elaborato un test rapido del sangue per rilevare in meno di 15 minuti lesioni cerebrali

Prof. David Okonkwo, UPMC: “Gli operatori sanitari avranno la possibilità di ricevere tutte le informazioni chiave di cui hanno bisogno in pochi minuti, ovunque si trovino: da un grande ospedale a piccoli centri con risorse limitate, e in situazioni poco agevoli”

Pittsburgh/Roma, 25 settembre 2020 – Meno di 15 minuti per valutare con sicurezza la gravità di un trauma cranico. Questa la scoperta potenzialmente rivoluzionaria di un team di ricercatori di UPMC, guidato da David Okonkwo, MD, Ph.D., direttore del Neurotrauma Clinical Trials Center di UPMC e professore di chirurgia neurologica presso l’Università di Pittsburgh.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Neurotrauma, è stata condotta su circa 1.500 pazienti in quattro anni, concludendo che l’analisi di una proteina del sangue, la proteina acida fibrillare gliale (GFAP), può determinare con precisione la gravità di una lesione cerebrale. La GFAP è un marker già approvato dalla Food and Drug Administration per escludere se un paziente necessita di una tomografia computerizzata della testa (TC) entro le 12 ore dopo un lieve trauma cranico.

I ricercatori hanno quindi sviluppato un dispositivo portatile – l’i-STAT, già utilizzato dai militari e da operatori sanitari di tutto il mondo per svolgere esami del sangue comuni in pochi minuti – al fine di misurare i livelli di GFAP nel sangue del paziente.

“Questo apparecchio, facile da adoperare e veloce nel dare i risultati, può valutare con precisione se la persona con trauma cranico necessita di ulteriori cure – ha spiegato Okonkwo – Gli operatori sanitari avranno la possibilità di ricevere tutte le informazioni chiave di cui hanno bisogno in pochi minuti, ovunque si trovino: da un grande ospedale a piccoli centri con risorse limitate, e in situazioni poco agevoli”.

“La consapevolezza che questa proteina può valutare la gravità di un trauma cranico attraverso un semplice esame del sangue è promettente, considerando che si potrà adoperare un dispositivo già ampiamente diffuso e testato negli ospedali, studi medici e strutture di assistenza urgente. Per ottimizzare l’uso dello strumento bisognerebbe aggiungere una cartuccia al dispositivo per analizzare la proteina GFAP”, ha concluso il direttore del Neurotrauma Clinical Trials Center di UPMC.

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