Sostituire la valvola aortica senza protesi. Al Monzino i primi interventi in Italia

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La nuova tecnica, nata in Giappone, approda in Italia al Centro Cardiologico Monzino

polvani-ozaki-monzinoMilano, 18 marzo 2016 – Al Centro Cardiologico Monzino sono stati eseguiti con successo i primi interventi in Italia per sostituire la valvola aortica degenerata utilizzando, al posto della protesi, lo stesso tessuto del paziente. L’operazione è già stata eseguita su due pazienti da Gianluca Polvani, Responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia II, insieme al cardiochirurgo Shigeyuki Ozaki, inventore dell’innovativa tecnica.

La nuova procedura permette di creare dal pericardio, la membrana che avvolge e protegge il cuore, tre nuovi lembi aortici che, una volta impiantati sull’anello aortico del paziente, si comportano esattamente come i lembi originari. “Questa tecnica rappresenta un’enorme innovazione nel campo delle sostituzioni valvolari aortiche – commenta il prof. Gianluca Polvani, che spiega – Durante l’intervento viene prelevato un segmento di pericardio dal paziente e, con un’apposita sagoma, da esso si ricavano tre nuovi lembi, misurandoli con estrema precisione sulla morfologia della valvola aortica del paziente. I nuovi lembi valvolari vengono dunque “cuciti” sull’anello aortico per creare una nuova valvola. Al termine della procedura le immagini ecocardiografiche mostrano un perfetto movimento dei lembi valvolari e la totale assenza di insufficienza aortica. Inoltre, trattandosi di tessuto del paziente, questo tipo di sostituzione valvolare non corre il rischio di scatenare eventuali reazioni immunitarie”.

La tecnica, nata nove anni fa in Giappone ad opera del prof. Shigeyuki Ozaki, è stata eseguita fino ad oggi su oltre 1.500 pazienti, dimostrando che i lembi di pericardio autologo, vale a dire appartenente al paziente stesso, hanno una durata esattamente sovrapponibile alle migliori protesi animali attualmente utilizzate. L’assenza di tessuto eterologo ci fa ipotizzare inoltre che la valvola sostituita secondo questa tecnica non andrà incontro ai consueti fenomeni degenerativi che caratterizzano le protesi valvolari.

“Ho sviluppato questa tecnica nel 2007 e, dopo numerose pubblicazioni, dal Giappone ha iniziato ad estendersi negli Stati Uniti, dove viene eseguita soprattutto alla Cleveland Clinic dell’Università di Pittsburgh e al Boston Children Hospital – dichiara Ozaki – In Europa, tra le numerose strutture di prestigio dove sono stato invitato, ho scelto come centro di riferimento della “Ozaki technique” il Centro Cardiologico Monzino, per la sua eccellente scuola di cardiochirurgia. È stato per me un enorme piacere e un onore operare i primi pazienti europei al Monzino insieme al prof. Gianluca Polvani: gli interventi sono riusciti con grande successo e soddisfazione di tutta l’équipe”.

Il Monzino diventerà il Centro di riferimento per la formazione dei chirurghi che vorranno sviluppare la tecnica. “Mi entusiasma – conclude Polvani – poter insegnare, insieme al prof. Ozaki, ai colleghi questa nuova procedura, che promette di rendere la sostituzione della valvola aortica non solo più efficace e più duratura, ma anche sempre meno invasiva e meno rischiosa per i pazienti”.

fonte: ufficio stampa

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