Scoperto il meccanismo che coordina lo sviluppo cellulare nei vegetali. Rivoluzione nella ricerca

Si tratta di una scoperta decisiva, che apre nuovi scenari potenzialmente rivoluzionari nella ricerca sui meccanismi che originano molte malattie genetiche, dei tumori o in quelle neurodegenerative

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Roma, 1 aprile 2019 – Un’importante passo in avanti nella comprensione dello sviluppo degli esseri viventi è stato compiuto dal team di scienziati guidati da Sabrina Sabatini, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Riccardo Di Mambro, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

I risultati, pubblicati su Current Biology in un articolo dal titolo “The Lateral Root Cap Acts As An Auxin Sink That Controls Meristem Size”, hanno dimostrato come si regola il meccanismo di sviluppo e differenziazione delle cellule nei vegetali.

È piuttosto intuitivo, infatti, che l’attività cellulare debba avere una forma di coordinamento, durante la crescita degli organi.
Grazie a questa ricerca, oggi sappiamo che esiste un unico meccanismo che influisce sull’intera attività: è sufficiente, infatti, regolare i livelli dell’auxina, un ormone, per coordinare la differenziazione di tutti i tessuti, e avere così una crescita armonica e coordinata dell’organo.

Si tratta quindi di una scoperta decisiva, che apre nuovi scenari potenzialmente rivoluzionari nella ricerca sui meccanismi che originano molte malattie genetiche, dei tumori o in quelle neurodegenerative.

Come funziona il meccanismo
La crescita e lo sviluppo vegetale si basa sull’attività dei merisistemi, così sono chiamati – in botanica – i tessuti di cellule indifferenziate che dividendosi danno origine a nuove cellule.

“Sapevamo che l’ablazione meccanica o genetica delle cellule LRC (lateral root cap) influisce sulla dimensione del meristema. Ma era ignoto il meccanismo molecolare coinvolto nel processo”, dichiara Sabrina Sabatini dell’Università La Sapienza, rientrata in Italia grazie al finanziamento della Fondazione Armenise Harvard.

“Abbiamo scoperto che la crescita (di una radice, nel nostro caso) dipende dalla posizione della zona di transizione (TZ), ossia il confine che separa la divisione dalle cellule differenzianti. L’interazione di due ormoni vegetali, ossia le citochinine e l’auxina, riesce quindi a controllare la posizione della zona di transizione e conseguentemente a regolare le dimensioni del meristema e la crescita delle radici”, conclude Sabatini.

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