Scienziati europei a caccia delle chiavi per il benessere globale degli anziani d’Europa

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In studio nuovi modelli di welfare che mettano le differenti generazioni al riparo da disuguaglianze e che favoriscono l’interscambio di risorse tra gruppi di cittadini di varia età e provenienza (es. flussi migratori); simulazioni per capire quali sono i fattori determinanti per il benessere degli anziani e per aumentare i tassi di fecondità dei vari paesi. Queste e molte altre le ricerche che a partire dal 2017 saranno finanziate nell’ambito dell’iniziativa programmatica congiunta ‘More Years, Better Life’. Oggi si chiude a Roma la conferenza della JPI presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Universitario Agostino Gemelli

università-cattolica-internoRoma, 2 dicembre 2016 – Quali sono le chiavi del benessere di popolazioni sempre etnicamente variegate e sempre più anziane, ma anche – almeno in parte – con un’aspettativa di una più lunga vita senza malattie di rilievo, in grado di rimanere socialmente e professionalmente attive più a lungo e quindi anche di aiutare i giovani, supportando le nuove generazioni? Quali i migliori modelli di welfare per supportare il processo di invecchiamento senza creare iniquità tra le diverse generazioni? Come assicurare assistenza sanitaria agli anziani e al tempo stesso allocare risorse per le nuove famiglie, favorire le nascite, arginare le disuguaglianze in termini di aspettativa di vita legate a diversi livelli di istruzione e differenze nello status socioeconomico?

A questi e molti altri interrogativi che permetteranno di disegnare il futuro del Vecchio Continente sono chiamati a rispondere gruppi di ricercatori impegnati in poderosi progetti di ricerca internazionali e interdisciplinari che hanno vinto i finanziamenti della JPI More Years, Better Life per un totale di circa 7 milioni di euro.

I progetti vincitori sono presentati in occasione, della Conferenza 2016 del Joint Programming Initiative “More Years Better Lives” (Più anni, Vite migliori – JPI MYBL), che si chiude oggi a Roma presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli (Centro Congressi Europa).

La conferenza è organizzata dalla rappresentanza Italiana del JPI MYBL (Prof. Paolo M. Rossini, Dott.ssa Rosanna Moroni) attiva nell’ambito della comunicazione e diffusione, per conto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Università e della Ricerca e in collaborazione con il Chairman (Dr. Edvard Beem) e il Segretariato del JPI MYBL (ZonMw, Olanda) e con l’Assemblea Generale.

Progetto Crew
Care, retirement and wellbeing of older people across different welfare regimes.
Quali fattori influenzano il benessere globale della persona anziana, inteso sia come salute fisica o mentale, sia come benessere soggettivo, alle percezioni soggettive sul proprio stato di invecchiamento e alla situazione economica? CREW, un progetto di un gruppo interdisciplinare composto da sei istituzioni in cinque paesi, tenterà di rispondere a questa domanda concentrandosi sullo studio delle interrelazioni tra partecipazione sociale (nelle forme di lavoro retribuito e cura degli altri) e la salute e il benessere.

“La nostra ricerca – spiega il prof. Bruno Arpino del Dipartimento di Scienze politiche e Sociali della Universitat Pomepu Fabra (UPF) a Barcellona – riguarderà quattro grandi temi. In primo luogo, analizzeremo i fattori che influenzano il benessere della popolazione anziana nella sua multidimensionalità, considerando sia aspetti legati alla salute fisica o mentale, sia al benessere soggettivo, alle percezioni soggettive sul proprio stato di invecchiamento e alla situazione economica. In secondo luogo, studieremo in che misura prendersi cura degli altri (nipoti, genitori, coniuge, ecc.) – un’attività molto frequente soprattutto in alcuni paesi e tra le donne – incide sul benessere e le decisioni lavorative. In terzo luogo, analizzeremo le sfide poste ai sistemi pensionistici come conseguenza di cambiamenti nelle dinamiche familiari e nel mercato del lavoro. In particolare, studieremo come garantire sistemi pensionistici equi e stabili”.

“Infine – continua il prof. Arpino – esamineremo la popolazione di anziani senza parenti stretti, le sue caratteristiche e condizioni di salute”. In ogni tema trattato, si terrà conto degli aspetti di genere e dell’influenza del contesto politico e culturale.

CREW si pone come obiettivo fondamentale quello di colmare lacune esistenti nella comprensione dei fenomeni studiati al fine di offrire suggerimenti di policy volti a garantire una alta qualità dell’invecchiamento per uomini e donne di tutti gli strati socio-economici.

“Utilizzeremo – spiega – prevalentemente dati secondari individuali raccolti da riconosciute organizzazioni nazionali e internazionali. Inoltre indicatori macro relativi a politiche, condizioni strutturali e aspetti culturali dei vari paesi analizzati. Verranno utilizzate anche tecniche di simulazione al fine di offrire previsioni attendibili sulle dinamiche di invecchiamento nel breve-medio periodo.

I primi risultati si avranno già nell’autunno del 2017, primo anno di funzionamento del progetto.

Progetto Emmy
European Welfare Models and Mental Wellbeing in Final Years of Life
Il Progetto EMMY è uno studio comparativo sull’impatto dei sistemi di welfare sul benessere mentale dei più anziani (i grandi vecchi) in Finlandia, Italia, Norvegia e Spagna, compresi gli aspetti come l’equità, l’inclusione sociale, la responsabilizzazione e la partecipazione.

Il progetto è teso a delineare il concetto di benessere mentale in età avanzata con metodi qualitativi, e ad analizzare i collegamenti tra i diversi sistemi di welfare e il benessere mentale con metodi quantitativi. Sosterrà lo scambio di buone politiche tra gli stati membri dell’UE effettuando studi sulla realtà attuale nei quattro paesi partecipanti. Si svilupperà un nuovo strumento per valutare l’impatto delle politiche di welfare sul benessere mentale nelle persone anziane.

Il progetto sosterrà lo sviluppo di modelli di assistenza sociale al fine di concentrarsi non più tanto sui disturbi mentali quanto sul benessere mentale globale gli anziani.Questo è importante, non solo per l’invecchiamento della popolazione europea, ma anche per la crescente pressione sulle finanze pubbliche, dentro e fuori l’Europa.

Progetto Weltransim
Demographic change and intra and intergenerational distribution: Modelling the impact of different welfare models.
Il progetto ha lo scopo di spiegare come il processo di invecchiamento delle popolazioni influenza i trasferimenti di risorse (ad esempio denaro, tempo etc) tra diversi gruppi di età e anche tra le persone della stessa generazione. L’invecchiamento della popolazione, spiega Ció Patxot della Facultat de Economia i Empresa della Universitat de Barcelona (ateneo che coordina il progetto) comporta una maggiore pressione sui sistemi di sicurezza sociale, maggiore bisogno di assistenza sanitaria a lungo termine e, in generale, un cambiamento nei sistemi di assistenza sanitaria dei diversi paesi. A seconda delle diverse politiche del welfare, questi effetti dell’invecchiamento della popolazione avranno un impatto diverso sul resto della società (ad es. su politiche per la famiglia, etc.).

Il ruolo dei trasferimenti all’interno della famiglia (sia in tempo e denaro) sarà a sua volta fondamentale per capire come le società reagiscono al processo di invecchiamento della popolazione. Il processo di invecchiamento può portare a diverse fonti di disuguaglianza: tra i gruppi di età e anche all’interno generazioni (tra le famiglie con e senza figli, per esempio). La direzione e la grandezza di tali disuguaglianze dipenderanno, per esempio, dalla struttura del sistema pensionistico.

Un’altra fonte di disuguaglianza emerge tra i gruppi di individui con differente livello di istruzione: è noto che le persone più istruite vivono più a lungo e godono di una posizione economica migliore. Un altro obiettivo centrale del progetto si basa sull’indagine degli aspetti politici legati al processo di invecchiamento, in particolare il cosiddetto “conflitto generazionale”. L’intuizione alla base di questa ipotesi è semplice: la popolazione anziana ha probabilmente preferenze diverse rispetto alla popolazione più giovane e quindi richiedono differenti assegnazioni di risorse pubbliche. In un quadro di una democrazia rappresentativa e di invecchiamento della popolazione, ciò significa che le politiche sono modellate dai desideri delle persone anziane

Progetto Circle
Care and Income Redistributive Cycles in the Lives of Europeans
Coordinato dalla prof.ssa (già Ministro del governo Monti) Elsa Fornero dell’Università di Torino, il progetto esplora gli effetti dei recenti cambiamenti economici e demografici sulla distribuzione intergenerazionale del reddito e sulla capacità delle famiglie di prestare assistenza ai propri membri in difficoltà e garantirne il sostegno economico in caso di bisogno, spiega Claudia Villosio, del Laboratorio Riccardo Revelli – Centre for Employment Studies. Collegio Carlo Alberto, a Moncalieri (To). Lo scopo del progetto è fornire nuove evidenze empiriche degli effetti delle interazioni tra i cambiamenti economici e demografici e sistemi di welfare sulla distribuzione delle risorse, dei diritti e delle responsabilità tra le generazioni.

L’analisi svolta all’interno del progetto copre l’insieme dei paesi UE adottando una prospettiva cross-country. Il progetto prevede l’utilizzo di diverse analisi statistico/econometriche, comprese tecniche econometriche longitudinali, e l’impiego di numerose banche dati esistenti a livello europeo. L’intero progetto coprirà 36 mesi e i primi risultati saranno disponibili alla fine del primo anno di attività.

Progetto AgeWellAccounts
Age-Specific Wellbeing- and Transfer Accounts: Evaluating Intergenerational Support
È di massima importanza per le società capire come il sostegno intergenerazionale (l’aiuto reciproco dei giovani verso gli anziani e viceversa) sia influenzato e si adatti al processo di invecchiamento della popolazione, garantendo che il sostegno sia fornito in ogni fase della vita quando è più necessario. Il progetto AgeWellAccounts mira a fornire di dati e metodi per valutare tutte le modalità di sostegno intergenerazionale nei vari paesi europei.Si analizzeranno dati e informazioni per i vari gruppi di età su diversi aspetti del benessere (dal modo in cui individui di diverse età trascorrono il tempo, al benessere soggettivo, alla salute, nonché informazioni su aiuti reciproci tra vecchie e nuove generazioni).Poi sarà fatta un’analisi dettagliata di come i diversi aspetti del benessere cambiano nel corso della vita. Questa analisi individua le principali determinanti del benessere in ogni fase della vita ed esplora la relazione tra benessere e supporto intergenerazionale.Il progetto è strutturato in tre pacchetti di lavoro che analizzeranno i seguenti aspetti del benessere: (1) La situazione economica, (2) l’uso del tempo, (3) salute, felicità e soddisfazione soggettiva.fonte: ufficio stampa

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