Rinnovo contratto medici e dirigenti sanitari, Anaao: “Chiediamo un atto di coraggio per salvare professione e SSN”

Roma, 17 luglio 2023 – “Questo contratto non risolverà tutti i problemi delle nostre professioni, ma può cambiare, seppur parzialmente, le condizioni di lavoro a patto di avere coraggio sui nodi che ancora oggi sembrano difficili da sciogliere”.

Alla vigilia del primo dei 4 incontri all’Aran prima della pausa estiva, il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, fa il punto sulla trattativa per il rinnovo del Contratto di lavoro 2019-2021 dei medici, dirigenti sanitari e veterinari.

“Inseriti nella pubblica amministrazione, senza riguardo per la natura di un mestiere di cura chiamato a tutelare un diritto sancito dalla Costituzione, incatenati da incompatibilità sempre più antieconomiche e da una organizzazione del lavoro non al passo con i tempi e con le esigenze di cura della popolazione, i medici e i dirigenti sanitari – denuncia il Segretario Nazionale Anaao Assomed – lottano tra carenze di posti letto, carenze di tecnologie e di strutture, carenze di personale (con un tetto di spesa che grida vendetta e di cui nessuno si occupa). E, soprattutto, assenza di interlocutori”.

Dott. Pierino Di Silverio

“Il ministero della salute mostra capacità di ascolto, ma nei fatti è commissariato dal MEF; le Regioni, cui spetta l’organizzazione delle cure, sono tutte, senza eccezioni, alle prese con scarsità di risorse economiche e problemi di tenuta elettorale; i governi appaiono restii a investire per ottenere risultati che vedranno altri dopo di loro. Mentre ancora latita un percorso di presa in carico globale del paziente e il medico si vede sottoposto a 4 diversi tribunali, amministrativo ordinistico, civile, penale e, soprattutto mediatico, capace di trasformarlo da indagato a imputato e condannato senza che nemmeno si aprano le aule dei tribunali”.

“In questa condizione il contratto, già scaduto, per cui sono stati stanziati ‘pochi spiccioli’, incapaci anche di mantenere il potere di acquisto delle retribuzioni, può mai essere la panacea? La risposta è no, ma dobbiamo fino all’ultimo tentare di ottenere migliori condizioni di lavoro. A tal fine, tra le richieste presentate dall’Anaao Assomed, segnaliamo:

  • a differenza di quanto avviene oggi, non possono essere regalate alle aziende circa 300 ore annue da parte di ogni medico e dirigente sanitario;
  • porre un limite non derogabile al numero di guardie e reperibilità che le aziende possono chiedere a loro personale;
  • lavorare nella disciplina per la quale abbiamo studiato;
  • gestire la nostra formazione in maniera più autonoma;
  • rendere più fluide le carriere;
  • porre un freno ai medici globetrotter chiamati a coprire turni di lavoro, con l’alibi dell’emergenza, anche a distanze superiori a 50 km dal presidio di assegnazione;
  • restituire un po’ di quel tempo che ormai il lavoro ha totalmente rubato.

“I professionisti che rischiano ogni giorno la propria salute e la propria vita per non decretare la chiusura del Servizio sanitario pubblico e nazionale, sono stanchi di essere capri espiatori di disservizi creati da politiche disastrose che oggi presentano il conto finale. E vorrebbero che venisse assicurato il diritto dei cittadini alle cure e il loro diritto a curare”.

“Senza interventi economici e normativi – è l’allarme lanciato da Di Silverio – non risolveremo la dilagante crisi vocazionale che porta 10 medici al giorno a lasciare il Servizio Sanitario Nazionale, senza una riforma del modello di lavoro e di cura continueremo a guardare sgretolarsi il SSN”.

“L’Anaao – conclude – non giocherà partite a scacchi, non parteciperà a fiction mediatiche, non si perderà in proclami o reclami ma continuerà a cercare risposte soddisfacenti, in assenza delle quali si comporterà di conseguenza. L’Anaao non firmerà contratti di lavoro che appariranno peggiorativi e incapaci di migliorare condizioni di lavoro divenute semplicemente non più sopportabili”.

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