Ricercatore italiano negli Usa per combattere la “Xylella degli agrumi”

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Dott. Lorenzo Rossi

Pisa, 2 febbraio 2018 – Grazie alle ricerche di un ex allievo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa potrà arrivare il contributo determinante per salvare le coltivazioni colpite da una sorta di “Xylella degli agrumi” negli USA. Non soltanto: Lorenzo Rossi, questo il nome dell’ex allievo, da gennaio 2018 è il primo ricercatore in Biologia dell’Apparato Radicale assunto all’Università della Florida,”aprendo” una nuova linea di ricerca grazie agli studi compiuti alla Scuola Superiore Sant’Anna.

Dalla Scuola Superiore Sant’Anna alla University of Florida Indian River – Research and Education Center, dove da gennaio 2018 è ricercatore in tenure track (quindi con ottime possibilità di diventare professore associato alla scadenza del contratto da ricercatore), ed è il primo assunto in Biologia dell’Apparato Radicale, responsabile di un innovativo programma sullo stress radicale nelle piante di agrumi sottoposte a “HLB”, fitopatia di recente diffusione che sta compromettendo in maniera seria la coltivazione degli agrumi negli USA.

È il nuovo successo di Lorenzo Rossi, ex allievo ordinario e perfezionando del settore di Scienze Agrarie, che – grazie al programma di ricerca in Plant Root Biology, con enfasi sugli agrumi – dedica le sue attività di ricerca all’individuazione delle strategie per combattere quella che può essere definite la “Xylella degli agrumi”, una malattia che, negli ultimi dieci anni, ha fatto calare dell’85 per cento la produzione di agrumi in Florida.

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“HLB”, che non trova corrispondente in italiano, è una malattia provocata da un batterio arrivato dall’Asia negli ultimi anni e che si annida nelle radici delle piante di agrumi, provocandone la morte. Negli USA viene definite come Citrus greening disease, mentre in Cina la fitopatia è chiamata ‘malattia del drago giallo’, ovvero “Huánglóngbìng” da cui deriva per una sorta di assonanza “HLB”.

“Devo molto del mio successo – commenta Lorenzo Rossi – alla eccellente preparazione ricevuta nei miei anni alla Scuola Superiore Sant’Anna. Durante il corso di allievo ordinario mi è stata data la possibilità di vivere il collegio e di confrontarmi con altri 300 allievi con background straordinari. Questo mi ha molto aiutato nel sapermi relazionare con persone di estrazione la più disparata, ed è un prerequisito essenziale nell’ambiente accademico americano, molto internazionale e vario. Infine, il mio percorso di perfezionamento mi ha fatto crescere sotto il punto di vista scientifico. Mi ha insegnato un metodo rigoroso e mi ha esposto ad un ambiente competitivo ed internazionale. Se non fosse stato per quel meraviglioso periodo all’estero in North Carolina, offerto dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dal nostro Paese, oggi non sarei qui a scrivere queste righe. L’Italia e la Scuola Superiore Sant’Anna mi hanno permesso di studiare e mi hanno fatto crescere culturalmente e di questo sarò sempre debitore verso il nostro Paese”, conclude Rossi.

(foto: Ufficio Stampa della Scuola Superiore Sant’Anna)

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