Pseudoartrosi: dalla medicina rigenerativa soluzioni sempre più mirate e mininvasive

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Milano, 15 marzo 2019 – Una frattura che nell’arco di sei mesi non si consolida, accompagnata da dolore che limita il movimento e che impedisce di svolgere le attività quotidiane: sono questi i principali segnali della pseudoartrosi, complicanza rara delle fratture che da oggi verrà trattata nel nuovo ambulatorio di alta specializzazione all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi.

La pseudoartrosi è un’alterazione dei processi spontanei di guarigione di una frattura. Interessa principalmente la tibia, l’ulna, l’omero, lo scafoide carpale e il quinto metatarso, poiché si tratta di aree in cui la vascolarizzazione è scarsa e la frattura ne compromette ulteriormente il flusso sanguigno.

I principali fattori di rischio sono correlati all’età del paziente, ad alcune patologie come il diabete e le neuropatie, al fumo, all’utilizzo di alcuni farmaci (ed esempio FANS e cortisonici), ad alterazioni metaboliche o difetti nutrizionali, a cui poi si sommano le specifiche caratteristiche della frattura (tipologia, localizzazione, danni ai tessuti, perdita ossea, ecc.) che possono rendere il quadro generale più o meno complesso. Nonostante il corretto trattamento delle fratture in alcuni casi (2-3%) si va incontro a pseudoartrosi e ciò significa che alla base di tale complicanza esistono dei meccanismi patogenetici ancora sconosciuti.

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Dott. Alexander Meersseman

L’ambulatorio dell’IRCCS Galeazzi, inaugurato oggi, mira a individuare, classificare e trattare tutte le tipologie di pseudoartrosi: atrofiche, tipiche dell’arto superiore; ipertrofiche, legate all’instabilità meccanica e avascolari, caratterizzate dalla mancanza di vascolarizzazione.

Accanto ai trattamenti più conosciuti ed utilizzati per la cura di questa patologia, come il trattamento conservativo mediante l’impiego di terapie fisiche (onde d’urto focalizzate e campi elettromagnetici pulsanti) e il trattamento chirurgico che si avvale di tecniche diverse, come la fissazione esterna e la fissazione interna, all’IRCCS Galeazzi l’attenzione sarà rivolta alle biotecnologie.

“L’idea di dare vita a un ambulatorio dedicato esclusivamente alla cura della pseudoartrosi nasce dalla volontà di affiancare ai trattamenti tradizionali le più sofisticate biotecnologie – afferma il dott. Alexander Meersseman, coordinatore dell’ambulatorio e ortopedico dell’UO di traumatologia diretta dal dott. Riccardo Accetta – La medicina rigenerativa sta rinnovando, in maniera inarrestabile, il campo dell’ortopedia, proponendo soluzioni sempre più mirate e mininvasive. Tra queste l’impiego di cellule midollari, prelevate dalla cresta iliaca del paziente stesso mediante ago aspirato, oppure l’uso di gel piastrinico derivato dal siero del soggetto, infine l’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali che hanno il potere di secernere fattori trofici indispensabili per i processi riparativi dell’osso”.

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