Promozione della Salute nei luoghi di Lavoro. Bergamo esempio nazionale della rete WHP

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Da sinistra: Alberto Baldasseroni, Luisella Vigna, Biagio Tinghino, Martino Signori

Bergamo, 9 giugno 2017 – Una grande mobilitazione di medici, operatori dei servizi di prevenzione e protezione, referenti aziendali WHP. Tra i relatori, dirigenti di Ats Bergamo, medici di medicina del lavoro e di sanità pubblica, esperti di alto livello, molti dei quali coinvolti nella ricerca nazionale di consenso sugli strumenti per il monitoraggio dei fattori di rischio individuali.

Si è svolto oggi il convegno “Il medico competente, la promozione della salute e l’utilizzo dei dati della cartella sanitaria e di rischio” organizzato da Ats Bergamo con il sostegno dell’Associazione dei Medici Competenti e il patrocinio di SIMLII (Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene industriale).

La sede di Bergamo non è casuale. A Bergamo, grazie all’alleanza di Ats con Confindustria Bergamo, è nato ed è attivo da diversi anni il primo programma standardizzato di promozione della salute nei luoghi di lavoro (WHP) in Lombardia. Il programma coinvolge oltre 100 luoghi di lavoro, riuniti in una rete locale di imprese riconosciuta dal 2012 come partner di eccellenza dalla Rete Europea ENWHP. Un’esperienza che suscita interesse anche da parte di diversi Paesi dell’Unione Europea.

Il luogo di lavoro come contesto privilegiato per sostenere le persone nel percorso di controllo dei fattori di rischio individuali dovuti a comportamenti errati (cattive abitudini alimentari, fumo, alcol, inattività fisica, stress). Le aziende, aderendo alla rete WHP e attuandone il programma, possono dare un importante contributo alla prevenzione delle malattie non solo professionali, ma anche cronico-degenerative, promuovendo la salute e il benessere psico-fisico attraverso iniziative ritagliate sulle necessità individuali e realizzate in un’ottica integrata, che puntino all’equilibrio tra l’ambiente di lavoro e la vita privata.

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Dott. Roberto Moretti

“Il programma WHP prevede un accreditamento annuale con il conferimento all’azienda di uno specifico logo “Luogo di lavoro che promuove la salute”, assegnato a nome della Rete Europea ENWHP (European Network for Health Promoting Workplace). I luoghi di lavoro che aderiscono alla Rete WHP iniziano un percorso che prevede la realizzazione di buone pratiche efficaci nel campo della promozione della salute, con riferimento all’alimentazione, alle dipendenze da fumo e alcol, all’inattività fisica, alla mobilità sostenibile e sicura”, ha spiegato Roberto Moretti, responsabile del Servizio Promozione della Salute di Ats Bergamo.

Buone pratiche di cui si avvantaggia non solo il singolo individuo, ma la stessa azienda e la collettività.

“Sulla promozione della salute nei luoghi di lavoro convergono gli interessi dei singoli lavoratori, delle imprese, del sistema sanitario e dell’intera collettività – ha dichiarato Mara Azzi, Direttore Generale di Ats Bergamo – La promozione della salute rappresenta la misura di contrasto più razionale e più valida dal punto di vista del rapporto costi/efficacia ai fattori di rischio comportamentali”.

L’azienda costituisce un luogo ideale perché la sorveglianza sanitaria (l’insieme degli accertamenti sanitari finalizzati alla tutela dello stato di salute e alla sicurezza dei lavoratori) rappresenta un’occasione unica per monitorare un grande numero di soggetti, per lo più sani, che difficilmente si sottoporrebbero a controlli. Un modello di prevenzione primaria, che punta a evitare l’insorgenza di future patologie, dato che lo stile di vita e i comportamenti individuali possono influenzare notevolmente lo stato di salute futuro.

Da qui l’importanza di dotare i medici competenti di pratiche e strumenti di monitoraggio omogenei per consentire la valutazione di efficacia degli interventi di promozione della salute, nonché l’analisi e il confronto dei dati.

Sinora infatti i dati su comportamenti come il consumo di alcol, l’attività fisica o la dipendenza da nicotina sono raccolti dal medico in modo non omogeneo, con questionari e indicatori diversi tra loro, vanificando la possibilità di un loro utilizzo per confronti, ricerche o per la valutazione di programmi WHP.

“Al fine di raggiungere l’obiettivo di disporre di strumenti di monitoraggio e valutazione omogenei, nel corso del 2016 è stata realizzata una ricerca di Consenso che ha coinvolto un panel di esperti a livello nazionale e ha permesso di selezionare un set di strumenti (questionari, indicatori, variabili) da proporre ai medici competenti.. L’auspicio è che tali strumenti possano entrare nella pratica quotidiana di professionisti che operano in aziende WHP e non solo – ha spiegato Marco Cremaschini, responsabile scientifico del programma WHP del Servizio Promozione della Salute dell’Ats – Il Convegno di oggi rappresenta l’atto conclusivo di tale percorso e si propone di comunicare i risultati di questo lavoro ai destinatari naturali, cioè i medici competenti con ha l’ambizione di rappresentare una sfida culturale”.

fonte: ufficio stampa

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