Per la Giornata Mondiale sul Diabete il Meyer si illumina di blu

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Firenze, 14 novembre 2017 – Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo si tingeranno di blu. L’illuminazione di uno dei simboli della città di Firenze e della sua storia è il modo con cui, anche quest’anno, l’Ospedale pediatrico Meyer e la sua Fondazione hanno voluto aderire alla Giornata del diabete, che si celebra in tutto il mondo il 14 novembre.

La suggestiva illuminazione blu – colore simbolo di questa malattia in continua crescita, anche tra bambini e giovanissimi – si accenderà  il 14 novembre alle ore 18,30. Le luci, sempre blu, coloreranno anche la facciata e i corridoi esterni dell’Ospedale pediatrico fiorentino e resteranno visibili fino al 16 novembre.  L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Firenze, la Galleria degli Uffizi, la Silfi che da dieci anni supporta il Meyer  e ai volontari dell’Associazione toscana bambini e giovani con diabete.

Ogni anno crescono i piccoli pazienti seguiti dal Centro regionale per la Diabetologia pediatrica  del  Meyer. Il che conferma come questa malattia, nelle sue varie forme, sia una presenza rilevante nella vita di tanti bambini e adolescenti. Da qui l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema.

“Il diabete è una presenza sempre più assidua tra i nostri bambini – spiega Sonia Toni, responsabile del Centro regionale – Ricordo che sono circa 110 i nuovi casi di diabete di tipo 1 che ogni anno registriamo. Si tratta del diabete di tipo 1: la forma insulino-dipendente, vera e propria malattia cronica frequente in età pediatrica, dovuta alla distruzione delle cellule che producono insulina. È una patologia in progressivo aumento quantificabile in circa il 3,6% di casi in più ogni anno e con una progressiva diminuzione dell’età alla diagnosi”.

Il Centro Regionale di riferimento per la Diabetologia Pediatrica dell’AOU Meyer effettua diagnosi,  trattamento e follow-up dei pazienti affetti da diabete, anche delle forme più rare; effettua inoltre screening e follow up dei soggetti a rischio. Svolge la sua attività in sessioni ambulatoriali, di ricovero diurno e di ricovero ordinario. Suo obiettivo è quello di garantire la diagnosi,  la cura e il follow up del diabete mellito e di tutte le forme di iperglicemia in età evolutiva.

Da oltre venti anni organizza corsi di educazione terapeutica e campi scuola, trasferendo le competenze multidisciplinari del team al di fuori dell’ospedale e permettendo così ai soggetti con diabete di acquisire, verificare ed approfondire le competenze diabetologiche necessarie alla gestione della terapia nel quotidiano.

Da sapere sul diabete
Diabete mellito tipo 1: ad insorgenza giovanile è la malattia cronica più frequente in età pediatrica, è insulino-dipendente, è dovuto alla distruzione delle cellule che producono insulina. Fondamentale diagnosticarla precocemente.

Diabete mellito tipo 2: è molto frequente fra gli adulti e fra le persone obese, l’insulina è prodotta dal pancreas, ma funziona male; si cura con gli antidiabetici orali (le cosiddette ‘pasticche’). Sta cominciando ad interessare anche l’età pediatrica: attenzione agli stili di vita.

Diabete monogenico: conosciuto anche come MODY= diabete dell’adulto ad insorgenza giovanile; è una forma di diabete ereditario, se ne conoscono oltre 10 tipi diversi

Il diabete di Tipo 2, (patologia caratterizzata da un malfunzionamento dell’insulina, si associa all’obesità e al sovrappeso e ha alla base stili di vita scorretti; espone il soggetto alla sindrome metabolica e a precoci complicanze cardiovascolari) sta avendo un’espansione esponenziale in tutto il mondo, tanto che si parla di diabesità.

Un termine quest’ultimo che lascia intendere sia l’associazione fra obesità e diabete tipo 2, sia la diffusione mondiale del problema. Per questa patologia molto si può fare con la prevenzione, migliorando gli stili di vita (alimentazione corretta e lotta alla sedentarietà).

Si stima che nel mondo siano oltre 250 milioni le persone con diabete di tipo 2 e che per ogni soggetto diagnosticato ce ne siano almeno altri 2 che non sanno di averlo.

“Per questi motivi è necessario far luce sul diabete richiamando l’attenzione dell’opinione pubblica su questa patologia – prosegue Sonia Toni – per una diagnosi precoce del diabete tipo 1 e per la prevenzione del diabete tipo 2 che deve necessariamente iniziare anche in età pediatrica”.

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