Parco della Salute di Torino, presentato il Centro di ricerca di biotecnologie e medicina traslazionale

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Torino, 8 marzo 2019 – Oggi, nell’Aula Mendel del Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Biotecnologie Molecolari (Via Nizza 52, Torino), è stato presentato alla stampa il progetto di realizzazione edile del secondo lotto del Centro di ricerca di biotecnologie e medicina traslazionale, finanziato nell’ambito del programma attuativo di ricerca del Parco della Salute.

Sono intervenuti Gianmaria Ajani, Rettore, Università di Torino, Giuseppina De Santis, Assessore alle Attività produttive, Energia, Innovazione e Ricerca, Regione Piemonte, Guido Montanari, Vice-Sindaco, Città di Torino, Federico Bussolino, Vice-Rettore per la ricerca scientifica, Università di Torino e Bartolomeo Biolatti, Vice-Rettore per la valorizzazione del patrimonio edilizio dell’Ateneo e la programmazione dello sviluppo edilizio, Università di Torino.

Il centro di Biotecnologie e di Medicina Traslazionale si affianca al centro di Biotecnologie Molecolari in Via Nizza 52 con il quale costituirà il polo pre-clinico del progetto del Parco della Salute e delle Scienze. Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte con 30 milioni di euro (fondi del Par Fsc 2014-2020), consentirà di ampliare il Centro con oltre 20000 mq e verrà realizzato nell’area ex Scalo Vallino nella Zona Urbana di Trasformazione “Ambito 13.2 Dante”.

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Svolgerà così un ruolo di catalizzatore della ricerca nel campo della genetica, con l’obiettivo di coniugare le eccellenze in campo sanitario, scientifico, organizzativo e formativo in stretto rapporto con il mondo produttivo, al fine di garantire livelli elevati di risposta ai bisogni sanitari e creare occasioni di sviluppo economico e sociale, delle tecnologie applicate alla medicina, dell’ingegneria bio-medica e della bio-ingegneria.

Per l’Università rappresenta un’importante opportunità per mettere a sistema la propria filiera della salute integrandola e aprendola al territorio e nello stesso tempo contribuendo a razionalizzare l’utilizzo degli edifici storici della Facoltà di Medicina ormai non più adeguati all’esigenza della scienza moderna.

Il centro potrà rappresentare un bilanciato mix tra ricerca fondamentale e ricerca preclinica capace di generare sia innovazione industriale grazie anche alla domanda del mondo delle imprese, sia innovazione clinica nell’ambito della medicina di precisione con importanti ricadute sul sistema sanitario.

Il centro, inteso come braccio preclinico del Parco della Salute e della Scienza, contribuirà a portare nella pratica clinica la rivoluzione indotta dalle cosiddette scienze omiche e dal sequenziamento del genoma umano. L’utilizzo delle scienze omiche nelle strutture sanitarie nazionali è un tema di grande attualità per il Ministero della Salute sia in termini organizzativi che di scelte strategiche. Le attività diagnostiche molecolari che saranno implementate nel centro potranno essere modello a livello nazionale.

Infine, ospitando più di 500 ricercatori, costituirà un’adeguata massa critica per sostenere la competizione internazionale nella filiera della salute e si candida a diventare il polo piemontese che può integrarsi con competenze proprie sia con la realtà milanese che con quella transfrontaliera di Rhone-Alpes. Un forte impulso per migliorare i servizi sanitari e creare occupazione grazie alle biotecnologie e all’industria farmaceutica.

Statistiche e analisi segnalano come il Piemonte sia una delle regioni italiane nelle quali la popolazione invecchia di più, in una delle nazioni più anziane al mondo. Le persone con più di 65 anni, nel periodo 2001–2016 sono cresciute del 23% e quelle con più di 80 anni del 62%.
Rispetto quindi a tale domanda di salute ed alle attese di adeguatezza e sostenibilità di modelli e strutture, gli investimenti in edilizia sanitaria e tecnologica da una parte e l’innovazione della rete ospedaliera e territoriale dall’altra, costituiscono elementi fondamentali di cambiamento per essere pronti alle sfide del futuro.

“Il nuovo Centro di ricerca di Biotecnologie e Medicina traslazionale, che sorgerà in via Nizza, è un’importante opportunità per Torino e il Piemonte e per il mondo della ricerca: vi lavoreranno 500 ricercatori – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani – Con il nuovo Centro si realizzano, inoltre, due importanti assi: quello della Salute che unirà la nuova struttura con l’attuale Centro interdipartimentale di Biotecnologie molecolari Mbc e il futuro Parco della Salute e l’asse tra Italia e la Francia, che congiunge l’area milanese a quella transfrontaliera del Rhône-Alpes. Tre anime potranno così dialogare: l’anima Chimica, la Medicina traslazionale e la Ricerca di base. Il nuovo Centro renderà complessivamente più competitiva la filiera della salute torinese, un’eccellenza italiana”.

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