Nuovo farmaco per diagnosticare l’Alzheimer. Usato per la prima volta in Italia all’ospedale S. Anna

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Il team di Medicina Nucleare dell’ospedale S. Anna di Cona. Da sinistra: Stefano Panareo, Antonella Campana, Stefania Bertelli, Donatella Farina, Monica Melloni, Luciano Feggi, Simona Romani, Grazia Giovanazzi, Corrado Cittanti, Alessio Caselli, Ombretta Paganini, Ivan Santi, Valentina De Cristofaro, Chiara Petterle, Luca Lodi, Licia Uccelli

Ferrara, 8 ottobre 2015 – Col trasferimento all’ospedale di Cona, avvenuto nel 2014, l’Unità Operativa di Medicina Nucleare è stata di fatto completamente trasformata grazie all’apertura di un nuovo Reparto di degenza e all’acquisizione di tecnologia all’avanguardia nel panorama internazionale. Forti di queste novità è stato possibile, nella giornata del 6 ottobre 2015, per la prima volta in Italia, un’indagine di Medicina Nucleare finalizzata alla diagnosi della malattia di Alzheimer.

Si è trattato di un esame PET del cervello fatto con un nuovo farmaco che contiene una minima quota di radioattività; questo farmaco, fissandosi alle cellule cerebrali, consente di valutare la presenza di particolari formazioni, dette placche neuritiche di beta-amiloide – presenti sia in persone sane che in quelle con malattia di Alzheimer – ma la cui assenza, appunto diagnosticata con la PET, consente di escludere con buona certezza di essere affetti da tale devastante malattia.

L’esame è semplice per il paziente (dura in tutto 10 minuti) ma di una certa complessità per l’equipe. È stato infatti necessario, per i medici nucleari, seguire un corso specifico di addestramento. L’ottimo affiatamento con i neurologi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara che si occupano di studiare le patologie degenerative cerebrali ha consentito una selezione accurata dei primi 2 pazienti studiati ieri con esito positivo.

Per l’eccezionalità dell’evento, che rientrerà comunque nella pratica clinica su pazienti appositamente selezionati, è stato inviato dalla casa madre di produzione del farmaco uno specialista – il dott. David Griffiths, Clinical Imaging Scientist Europe, proveniente da Londra – che ha dichiarato, al termine delle sessioni diagnostiche, di non avere mai visto nella sua esperienza internazionale immagini “so beautiful” (così belle). Tutto questo grazie alla competenza dei professionisti, diretti dal dott. Luciano Feggi, ma anche all’elevata tecnologia a disposizione del S. Anna.

fonte: ufficio stampa

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