L’INGV presenta il Congresso Cities on Volcanoes COV 10

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Presentato oggi all’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) il decimo Congresso Cities on Volcanoes (COV 10), che si terrà nel capoluogo partenopeo dal 2 al 7 settembre 2018. Un’importante occasione per riunire i migliori vulcanologi a livello mondiale e fare il punto sul contributo delle ricerche multidisciplinari e sulla connessione Comunità Scientifica – Società

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Roma, 18 luglio 2017 – A 20 anni dalla prima edizione, vulcanologi di tutto il mondo si danno appuntamento a Napoli dal 2 al 7 settembre 2018, per promuovere e rafforzare il collegamento tra la comunità scientifica vulcanologica e chi si occupa della pianificazione territoriale e della gestione delle emergenze, al fine di costruire un luogo di confronto e integrazione di esperienze tra le “città sui vulcani”.

A organizzare il decimo Congresso Cities on Volcanoes (COV 10) – Millenni di stratificazione tra Vita dell’Uomo e Vulcani: strategie per la coesistenza, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), la Regione Campania, il Comune di Napoli, il Parco Nazionale del Vesuvio, l’Università di Napoli “Federico II” e l’Associazione Nazionale di Vulcanologia.

I congressi internazionali Cities on Volcanoes, organizzati sotto l’egida della IAVCEI International Association of Volcanology and Chemestry of Earth’s Interior, promuovono il collegamento tra la comunità scientifica vulcanologica e chi si occupa della pianificazione territoriale e della gestione delle emergenze, al fine di costruire un luogo di confronto e integrazione di esperienze tra le città sui vulcani.

“Il prossimo COV 10 – spiega Roberto Isaia, Presidente dello Steering Committe COV 10 e ricercatore INGV – si configura come l’occasione ideale per raccogliere di nuovo, a Napoli, i più importanti vulcanologi a livello mondiale e per fare il punto sul contributo delle ricerche multidisciplinari e sulla connessione Comunità Scientifica – Società”.

L’area napoletana, con i due vulcani esplosivi attivi di Vesuvio e Campi Flegrei e l’isola vulcanica di Ischia, è una delle regioni caratterizzate dal rischio vulcanico più alto al mondo. La Città Metropolitana di Napoli, con più di 3 milioni di persone e una densità di popolazione di circa 2,700 abitanti/km2, è la Città sui Vulcani per eccellenza.

“Nonostante la presenza di tre vulcani attivi – prosegue Isaia – la percezione del rischio vulcanico della popolazione residente nell’area napoletana è ancora piuttosto bassa. Questo elemento è ricorrente in aree urbane con vulcani in stato di riposo da lungo tempo, così come lo sono i Campi Flegrei dal 1538, l’isola di Ischia dal 1302 e il Vesuvio, con l’ultima eruzione nel 1944”.

Il Congresso, vuole porre l’attenzione sulla resilienza intrinseca dell’uomo al rischio vulcanico, in una millenaria storia di convivenza con i vulcani, che dimostra quanto questi abbiano rappresentato, e possano rappresentare, una risorsa oltre che un problema.

COV 10 a Napoli rappresenta un importante appuntamento per la comunità internazionale che si dedica agli studi di pericolosità e rischio vulcanico.

“Durante la manifestazione – spiega Isaia – saranno trattati i temi strettamente legati agli obiettivi della Science and Technology Roadmap a supporto di quanto prevede il documento Sendai Framework per la Riduzione del rischio catastrofi 2015-2030”.

Tre saranno i Simposi: approcci multidisciplinari per migliorare la comprensione delle dinamiche vulcaniche e della pericolosità; valutazione e gestione del rischio vulcanico; città sui vulcani: migliorare la preparazione e la resilienza. Sono anche previste escursioni giornaliere alle aree vulcaniche dei Campi Flegrei e del Vesuvio e di più giorni sull’Etna, Isole Eolie, Ischia e Vulture.

“Per rendere più concreto l’approccio interdisciplinare e interconnesso, e incoraggiare una maggiore partecipazione, sono previste iniziative che promuovono l’interazione tra i partecipanti al Congresso e le comunità residenti”, conclude Isaia.

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