Levrieri salvati dai maltrattamenti arrivano all’IRCCS Sant’Orsola per il progetto “Pet Co-therapy”

Bologna, 21 novembre 2023 – Dalle corse del Regno Unito e dell’Irlanda alle corsie dei reparti pediatrici, dalle battute di caccia in Spagna alle stanze dei piccoli pazienti. Il progetto “Pet Co-therapy” porta i levrieri salvati dai maltrattamenti all’interno dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola con l’obiettivo di sostenere, attraverso i cosiddetti “interventi assistiti con animali”, il benessere di tutti i bambini e degli stessi cani.

La nuova iniziativa, nata grazie alla collaborazione tra IRCCS e l’associazione FANEP (Famiglie Neurologia Pediatrica) e al fondamentale sostegno della Fondazione Elisabetta Franchi Onlus e Bologna FC 1909, è stata inaugurata ufficialmente con una visita all’IRCCS della stilista e imprenditrice e una delegazione del Club rossoblù composta dall’Amministratore Delegato Claudio Fenucci accompagnato dai calciatori Lorenzo De Silvestri, Charalampos Lykogiannis, Federico Ravaglia e Riccardo Orsolini.

Il progetto parte già con un respiro biennale: otto levrieri (accompagnati dai relativi conduttori/proprietari volontari) incontreranno i bambini ricoverati presso le Unità Operative di Neurologia Pediatrica, Pediatria d’Urgenza e Pediatria Specialistica del Sant’Orsola. Gli interventi ospitati nei reparti prevedono interventi di tipo educativo pensati per motivare i piccoli pazienti, aumentarne l’autostima e stimolarne la comunicazione verbale e le interazioni sociali.

Cosa sono gli interventi assistiti con animali. Il progetto nasce dall’esperienza ultradecennale dell’associazione FANEP nell’ambito degli interventi assistiti con animali. Genericamente indicati con il termine di “Pet Therapy”, gli interventi assistiti con gli animali comprendono una vasta gamma di progetti finalizzati a migliorare la salute e il benessere delle persone con l’ausilio di animali da compagnia.

“Gli animali domestici possono svolgere anche un importante ruolo di mediatori nei processi terapeutico-riabilitativi ed educativi – si legge infatti nelle linee guida nazionali del Ministero della Sanità – il loro impiego, in ambito terapeutico, non solo ha avuto una notevole diffusione ma, uscito dall’empirismo iniziale, sta seguendo sempre più un approccio scientifico”.

Il progetto in questione si definisce più propriamente Pet Co-Therapy: “Parliamo di co-terapia per evidenziare l’approccio alle medicine integrate che si affiancano alle medicine tradizionali – spiega la dott.ssa Simona Simone di FANEP – cioè non si sostituiscono né si oppongono ad esse ma ne sostengono i percorsi naturali di miglioramento della salute”.

Nello specifico, il progetto si propone di favorire l’integrazione all’interno dell’ambiente ospedaliero, costruire occasioni di contatti significativi con l’ambiente per migliorare la “compliance”, ossia l’adesione e la partecipazione del paziente al percorso di cura, la creazione di momenti lucidi ed espressivi per migliorare la qualità di vita e di degenza, l’elaborazione di un’esperienza emotiva condivisa e la creazione di interventi educativi nell’ambito delle difficoltà relazionali e del disagio emotivo.

“Interagire con gli animali insegna ai bambini a rispettarli, a capire le loro modalità comunicative, ad averne cura, cose che sono loro dovute – afferma Marcello Lanari, Direttore Pediatria IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – Un animale affidato ad un bambino, compatibilmente con la sua potenzialità di interazione, lo stimola ad assumere delle responsabilità nei confronti dello stesso, capacità che poi sarà espressa in altri ambiti durante la sua vita. Ritengo che regalare un animale da compagnia ad un bambino sia il dono più bello e formativo che gli si possa fare”.

“Questo progetto avvicina animali che sono stati vittime di violenza o abbandono a bambini che, in questa precisa fase della vita vivono un momento di difficoltà – prosegue Lanari – Il contatto tra loro non può che stimolare sentimenti positivi, di tenerezza ed aiutare entrambi a vivere dei momenti di serenità e svago. Siamo grati, insieme ai nostri bambini e alle loro famiglie, alla sig.ra Elisabetta Franchi e al Bologna FC per il sostegno a questa bellissima iniziativa”.

“Festeggiamo questo progetto come una ulteriore importante crescita nella cura dei nostri piccoli – afferma il prof. Duccio Maria Cordelli, Direttore Neuropsichiatria pediatrica ISNB – Gli interventi assistiti con animali, utilizzati in modo integrato con le più moderne terapie mediche e chirurgiche, hanno ormai una efficacia scientificamente consolidata nell’influenzare positivamente i percorsi di guarigione anche e in particolare nei bambini con gravi patologie del sistema nervoso centrale. Vedere il legame unico che questi splendidi animali riescono a creare con i nostri bimbi speciali è fonte di gioia, soddisfazione e stimolo anche per noi professionisti. Ringrazio di cuore FANEP, Bologna FC e Fondazione Elisabetta Franchi”.

“Nel nostro reparto curiamo con i farmaci e con il bisturi le malattie più terribili che coinvolgono il cervello e il midollo spinale dei bambini – afferma Mino Zucchelli, Direttore della Neurochirurgia Pediatrica ISNB – per loro, questi meravigliosi animali non sono solo una distrazione, ma una vera e propria componente della cura che accelera la guarigione, e il loro sorriso ne è la prova”.

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