Lesioni periferiche nervose. Le tecniche di diagnosi più moderne in un Convegno internazionale a Palermo

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medico-ospedale-pazientePalermo, 10 novembre 2015 – Le tecniche più avanzate per la diagnosi delle lesioni periferiche nervose, compresa l’ultrasonografia basata sull’utilizzo di sonde ad elevata frequenza, saranno il tema sul quale operatori del settore provenienti da tutto il mondo si confronteranno a Palermo dal 12 al 14 novembre nel corso della quarta edizione dell’International Conference & Course on neuromuscolar Ultrasound.

L’evento internazionale, in programma al Mondello Palace Hotel, è organizzato dall’ISPNI (International Society of Peripheral Neurophysiological Imaging), Presidente il prof. Luca Padua dell’Università Cattolica di Roma, organizzatore locale il dott. Marcello Romano, neurofisiologo dell’Unità operativa di Neurologia dell’Azienda Villa Sofia Cervello.

Saranno presenti, per illustrare gli ultimi sviluppi e le applicazioni in ecografia neuromuscolare, alcuni fra i maggiori esponenti della neuroradiologia e della neurofisiologia nazionale e internazionale come gli statunitensi Lisa Hobbson Webb, Craig Zaidman, Michael Cartwright e Francis Walker, Simon Podnar (Slovenia), Gerd Bodner (Austria), Michel Court Payen (Danimarca), Leo H. Visser (Olanda), e gli italiani Roberto Gasparotti di Brescia, Luca Padua di Roma, Stefano Tamburin di Verona, Stefano Ferraresi di Rovigo.

I lavori si apriranno giovedì 12 novembre alle 14 con la lettura magistrale del prof. Giuseppe Vita sulla polineuropatia amiloidosica.
Il corso è suddiviso in basale e avanzato. Sono previste prove pratiche di ecografia dei nervi periferici, workshop sulle neuropatie immunomediate ed ereditarie e sulle malattie rare come la malattia di Pompe.

“Le lesioni nervose periferiche – spiega il dott. Marcello Romano – si verificano spesso nel contesto di severe malattie e la loro diagnosi è spesso ritardata perché i pazienti operati e con alterata coscienza non sanno riferire dolore, debolezza, intorpidimento che sono sintomi correlati alle lesioni del nervo periferico. Anche l’immobilizzazione per fratture ossee in pazienti vigili impedisce la valutazione neurologica e i sintomi da lesioni di nervo periferiche possono essere attribuiti a cause muscoscheletriche. Occorre quindi una diagnosi tempestiva e precisa. Sia l’ultrasonografia che la risonanza magnetica sono utili, ma l’ultrasonografia offre dei vantaggi perché è meno costosa e può essere eseguita al letto del paziente. L’ultrasonografia, usata in combinazione con i test neurofisiologici, si è rivelata particolarmente efficace e ha modificato la diagnosi e il trattamento del 58% di lesioni nervose consentendo di identificare i casi di lesione parziale o completa del nervo e differenziare quindi il trattamento, evitando il ricorso all’ispezione chirurgica”.

fonte: ufficio stampa

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