La conservazione autologa di staminali cordonali salva la vita ad un bimbo di tre anni affetto da anemia aplastica

logo InScientiaFidesLuana Piroli: “L’efficacia del trapianto autologo di cellule staminali è una realtà. Inaccettabile che al momento del parto il 97% dei cordoni ombelicali finisca tra i rifiuti”

La Fondazione InScientiaFides lancia il progetto “Missione Zero” per informare le famiglie sull’importanza delle staminali cordonali

laboratorio inscientiafides 1Repubblica San Marino, 4 marzo 2015 – L’aver conservato le cellule staminali contenute nel sangue cordonale ha salvato la vita ad un bimbo di tre anni al quale è stata diagnosticata un’anemia aplastica associata a epatite (HAAA). I medici hanno deciso di sottoporlo a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, utilizzando il suo sangue del cordone ombelicale conservato alla nascita. Al trapianto è stata associata terapia immunosoppressiva.

Il giovanissimo paziente ha ottenuto un rapido attecchimento di cellule staminali ematopoietiche e non si è verificato alcun rigetto.

La notizia è riportata dal Transfusion and Apheresis Science*, rivista scientifica internazionale, e racconta il grande risultato ottenuto su un bambino al quale i medici avevano riconosciuto una ittero acuta associata a epatite, malattia che poi è sfociata in coma epatico entro pochi giorni.

“Di fronte a casi come questi – commenta Luana Piroli, presidente della Fondazione InScientia Fides – non possiamo che esultare per l’ottimo risultato ma allo stesso tempo indignarci ancora di più per il continuo e quotidiano spreco di sangue cordonale che potrebbe essere invece conservato. La storia di questo bambino è una dimostrazione di quanto sia assolutamente necessario proteggere il cordone ombelicale del proprio bimbo al momento della nascita e impedire che venga buttato. Inaccettabile quel 97% che finisce tra i rifiuti”.

“L’efficacia del trapianto di cellule staminali autologhe è una realtà, un’opportunità di cura che, – continua la dr.ssa Piroli – data la sua praticità e la mancanza di GVHD (rigetto), è considerata un’ottima scelta per i giovani pazienti, i quali, altrimenti, dovrebbero attendere troppo a lungo per trovare un donatore allogenico o il trattamento potrebbe essere ritardato a causa di infezione grave e altre complicazioni inaspettate”.

Con l’obiettivo di “azzerare” lo spreco di sangue del cordone ombelicale, la Fondazione InScientiaFides ha realizzato il progetto “Missione Zero” che si concretizza in incontri di educazione sanitaria e iniziative varie programmate in tutta Italia per far conoscere le cellule staminali, con particolare riferimento alle cellule staminali del cordone ombelicale e del midollo osseo.

*fonte: Transfusion and Apheresis Science – Hematopoietic Stem Cell Transplantation Center, Institute of Hematology and Blood Diseases Hospital, Peking Union Medical College and Chinese Academy of Medical Sciences, Tianjin 300020

fonte: ufficio stampa

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