Ischemia cardiaca grave, scoperta nuova terapia cellulare

Prof. Giulio Pompilio, oggi Direttore Scientifico del Monzino e Professore Associato all’Università Statale di Milano: “In pratica creiamo nel cuore un nuovo microcircolo sanguigno, in alternativa a quello danneggiato e fuori uso del paziente”

Prof. Giulio Pompilio

Milano, 15 febbraio 2021 – Dieci anni di ricerca, sotto la guida del prof. Giulio Pompilio, oggi Direttore Scientifico del Monzino e Professore Associato all’Università Statale di Milano, hanno portato allo sviluppo di una nuova metodica terapeutica denominata “Cardiac Pro-angiogenic Cell Plus – CPCPlus”.

“Tutto parte dalla scoperta di cellule del cuore che abbiamo battezzato CD90 negative – spiega Pompilio – Si tratta di un sottotipo di cellule stromali del cuore umano, cioè le cellule dell’impalcatura del cuore, che hanno una particolare capacità di indurre neo-vascolarizzazione. Abbiamo trovato il modo di isolarle, selezionarle e iniettarle nel cuore colpito da ischemia per stimolare in maniera molto efficace la creazione di nuovi vasi (angiogenesi terapeutica) all’interno del tessuto miocardico”.

“In pratica creiamo nel cuore un nuovo microcircolo sanguigno, in alternativa a quello danneggiato e fuori uso del paziente – spiega Pompilio – La metodica è concepita infatti per rispondere all’urgente esigenza clinica di pazienti con cardiomiopatia ischemica molto avanzata, che soffrono di angina refrattaria, patologia oggi orfana di cure risolutive. Nel 2017 la tecnologia CPCPlus è stata tutelata con una domanda di brevetto depositata congiuntamente da Monzino e l’Università degli Studi di Milano”.

“L’esperienza del Monzino nella Medicina rigenerativa è unica in Italia – continua il prof. Pompilio – È in corso da anni una sperimentazione in pazienti con aterosclerosi coronarica severa, con cellule staminali prelevate dal midollo osseo del paziente stesso e poi inoculate direttamente nel muscolo cardiaco, per creare piccoli vasi laddove vi è una mancanza di ossigeno. Oggi siamo ancora più convinti che la nuova frontiera della medicina per le malattie più gravi ed incurabili si chiami ATMP, Advanced Therapy Medicinal Products o Terapie Biologiche avanzate. Si tratta di farmaci derivati, invece che da composti chimici, da materiale biologico come cellule o materiale genico. Per accelerare i tempi e perché queste nuove terapie siano il più rapidamente possibile a disposizione dei malati, le iniziative come Oloker sono di importanza fondamentale”.

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