Formazione specialistica dei pediatri, ricerca, cure palliative: ecco il futuro della cura del bambino

Dalla formazione specialistica dei medici pediatri alla ricerca. Dalle cure palliative fino all’applicazione delle tecnologie digitali nei diversi ambiti della pediatria

Padova,13 ottobre 2022 – Padova ospita due giorni dedicati alla ricerca e alle cure in età pediatrica. Il bambino è un mondo da proteggere, nella crescita, nella formazione, nell’educazione e, soprattutto, nella malattia. Il 14 ottobre nell’Aula Morgagni dell’Azienda Ospedale Università di Padova, con inizio alle ore 11.00, si farà il punto sulla terapia del dolore e le cure palliative pediatriche, con una particolare attenzione alla formazione del medico specializzato nella cura del bambino.

Dopo la normalizzazione di un percorso accademico che prevede il riconoscimento formale della Scuola di Specializzazione in Cure palliative, nello specifico ambito pediatrico all’interno delle Scuole di Pediatria si è istituito un percorso formativo apposito.

La giornata del 15 ottobre sempre nell’Aula Morgagni con inizio alle ore 8.45, nell’incontro “Pediatria 2050 – Le sfide per la Pediatria” si parlerà del futuro della pediatria nei suoi diversi aspetti, dall’organizzazione e gestione dell’assistenza al bambino malato, fino alla formazione dei medici specialisti e alla ricerca scientifica.

“Fantascienza o visione acuta di un futuro che con velocità impressionante sta diventando presente? Le tecnologie digitali, e del WEB così come stanno modificando i costumi dell’uomo nel suo vivere quotidiano, stanno modificando in modo drastico la pratica medica – spiega il prof. Giorgio Perilongo, Dipartimento funzionale Malattie rare e direttore UOC Clinica pediatrica Azienda Ospedale/Università di Padova – La realtà è che porteremo presto (se non alcuni già ora lo fanno) al ‘polso’ orologi che rilevano il livello di ossigeno nel nostro sangue in ogni momento del nostro quotidiano, il livello della glicemia minuto per minuto; presto indosseremo ‘magliette speciali’ che oltre a coprirci renderanno possibili registrazioni a distanza del battito del nostro cuore, permettendo al nostro cardiologo di seguirci momento per momento nella vita reale; stanno crescendo banche date digitali contenenti informazioni sulla salute individuale e collettiva che diverranno miniere di informazioni che, grazie all’intelligenza artificiale ossia algoritmi sempre più sofisticati e intelligenti, ci aiuteranno a fare diagnosi a predire il rischio di ammalarsi del singolo e di comunità”.

“Il Cosiddetto European Health Digital Space, ossia la futura grande banca digitale di informazioni riguardanti la salute di singoli e delle popolazioni europee, è il grande programma lanciato dalla Commissione Europea nel 2021 che vuole essere per l’Europa la bussola che orienti in termini di sanità il miglior futuro possibile per i cittadini – prosegue il prof. Perilongo – In sintesi, c’è un futuro che orami pervade il presente; c’è bisogno di conoscere queste nuove tecnologie pervasive e di sviluppare gli strumenti culturali ed esperienziali per governare le forze che queste tecnologie stanno generando ma soprattutto per dare forma a quelle che sono chiamate disruptive innovation ossia quelle innovazione organizzative e gestionali della pratica medica prive di chiari modelli del passato a cui ispirarsi e che quindi richiedo cultura, saggezza, metodo scientifico e creatività per realizzarli”.

“C’è un cammino di inculturazione reciproca; di contaminazione reciproca di idee, esperienze perché non il singolo ma la più ampia comunità medica possa gestire questo futuro per far sì che tutto questo divenga un bene collettivo in questo caso per il futuro della salute pubblica e individuale. L’incontro di Padova del 15 ottobre si prefigge per la prima volta in Italia di dar vita a questo percorso di crescita e contaminazione culturale della comunità pediatrica nazionale”, conclude Perilongo.

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