Disastri naturali e piano di edilizia antisismica della Turchia. Seminario INGV

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Roma, 12 marzo 2018 – Mercoledì 14 marzo alle 15.30, gli ingegneri Anıl Dindar e Cüneyt Tüzün dell’Università di Gebze terranno presso la sala conferenze dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma un seminario di studi sul piano di rinnovamento edilizio e urbanistico, varato dal Governo Turco con la legge 6306 del 2012, a oggi il più grande progetto edilizio e urbanistico del mondo.

Il piano prevede l’adeguamento antisismico o la ricostruzione ex novo per quasi 6.5 milioni di edifici a rischio (di cui quasi 100mila già demoliti e in parte ricostruiti) per un investimento complessivo per l’intero paese di quasi 410 miliardi di euro, nei prossimi dieci o quindici anni.

La Turchia è una regione ad alto rischio sismico. Nei soli anni novanta sono avvenuti ben cinque terremoti di magnitudo compresa tra 6.1 e 7.6, i cui effetti sono stati sistematicamente amplificati dalla scarsa qualità del patrimonio edilizio. Il solo terremoto di Izmit del 17 agosto 1999 ha causato almeno 18mila morti ed enormi danni economici.

Per questi motivi, il Governo Turco ha varato un piano antisismico straordinario, finalizzato al rinnovamento urbanistico ed edilizio nelle zone più esposte ai terremoti e, in particolare, nelle aree urbane intorno ad Istanbul, Ankara, Smirne, Antalya e Konya. Il piano prevede una serie di strumenti tecnici e finanziari per adeguare le abitazioni o ricostruirle ex novo, incluso il sostegno economico alle famiglie che si trasferiscono durante i lavori di ristrutturazione o riedificazione.

La legge 6306 della Turchia propone un approccio radicale e organico alla governance del rischio sismico, prevedendo, tra l’altro, percorsi di formazione ed esami per l’accreditamento di studi di ingegneria e imprese costruttrici, a sottolineare la necessità di legare l’attività professionale a una più approfondita conoscenza scientifica dei processi geologici e delle più avanzate tecniche costruttive.

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