Roma, 12 aprile 2022 – Biologi, medici, chimici e tecnici impegnati nei laboratori clinici richiedono l’attenzione delle Istituzioni sanitarie affinché si individuino criteri e procedure per sostenere i laboratori medici che potrebbero trovarsi ad affrontare situazione di emergenza dovute alla carenza di diagnostici e tecnologie, criticità già emerse, definendo priorità assistenziali e di cura.
“È di estrema preoccupazione l’allarme lanciato da Confindustria Dispositivi Medici sulla difficoltà di approvvigionamento di diagnostici in vitro e sulla conseguente difficoltà a soddisfare i contratti in essere, sia in termini di volumi e tipologia di fornitura sia di valorizzazione economica. Se come Società Scientifica comprendiamo il rischio per le imprese del diagnostico di essere inserite nel casellario informatico dell’Anac segnalate per inadempienza contrattuale (Aboutpharma Online – 16 Febbraio 2022) oltre a tutte le difficoltà dovute all’aumento dei costi e con la conseguente richiesta di revisione dei contratti, grande è la preoccupazione per i laboratori medici di dover gestire una situazione senza poter agire sulle cause che l’hanno creata – spiega Tommaso Trenti, presidente SIBioC Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica-Medicina di Laboratorio – La carenza delle forniture rende potenzialmente impossibile per i laboratori medici soddisfare le esigenze cliniche con ricadute negative sul paziente, sull’intero sistema sanitario nazionale e sull’accesso alle cure”.
Come si può allora soddisfare le esigenze cliniche e garantire la qualità delle prestazioni diagnostiche sempre a livelli di eccellenza? Come possono i laboratori medici continuare a eseguire gli accertamenti diagnostici nel rispetto della Sicurezza del Paziente?
“Unica possibile risposta è definire una strategia di azioni pianificate e di priorità riconosciute con tutti gli stakeholders (Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Assessorati Regionali, Società scientifiche, Associazioni di pazienti) per fornire un chiaro indirizzo per prevenire ulteriori criticità a danno del sistema delle cure nelle sue articolazioni e dei cittadini” è la conclusione del Presidente Trenti.