Chirurgia vascolare. Giovanni Bonalumi e Giuseppe Mazzotta inaugurano nuovi servizi per i pazienti dell’Istituto di Cura Città di Pavia

logo-istituto-di-cura-città-di-pavia

Bonalumi-EquipePavia, 10 marzo 2015 – Da pochi giorni Giovanni Bonalumi ha iniziato la sua attività presso l’Istituto di Cura Città di Pavia. Laureato e specializzato in Chirurgia Vascolare e in Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Pavia, Bonalumi si è formato presso la grande scuola chirurgica pavese del prof. Attilio Odero, (attualmente diretta dal prof. Angelo Argenteri).

Un’esperienza trentennale, oltre 2.000 interventi chirurgici arteriosi e numerosi riconoscimenti specialmente nella cura delle patologie dell’aorta: il dott. Giovanni Bonalumi è ora alla guida della nuova unità di Chirurgia Vascolare I dell’Istituto di Cura Città di Pavia. Con lui, sempre proveniente dal Policlinico San Matteo, il suo “aiuto”, il dott. Giuseppe Mazzotta, chirurgo vascolare.

“All’Istituto di Cura Città di Pavia ho trovato le condizioni ideali per continuare il mio lavoro – afferma il dott. Bonalumi – io e i miei collaboratori possiamo contare su supporti tecnologici all’avanguardia e su una disponibilità umana e scientifica che ci permette di creare sinergie importanti al servizio dei pazienti. Possiamo contare sulla collaborazione del team eccellente della radiologia interventistica guidata dal dott. Jacques Clerissi e dal dott. Cesare Massa Saluzzo, su ambulatori ecografici indispensabili per il processo diagnostico dei nostri pazienti e in generale su un percorso organizzativo che si prende cura del malato dalla diagnosi alla chirurgia, fino alla riabilitazione”.

La nuova unità metterà a disposizione dei pazienti le tecniche più innovative per la chirurgia degli aneurismi dell’aorta, operando sia con le modalità tradizionali sia tramite endoprotesi, con approcci mininvasivi.

Oltre alle malattie dell’aorta, gli specialisti si concentreranno sulle patologie vascolari a tutti i livelli – dalle più “semplici”, come i disturbi circolatori degli arti inferiori come le varici, trattabili oggi anche con la radiofrequenza che riduce il ricovero a un day hospital – fino alle malformazioni vascolari, alle ischemie croniche degli arti inferiori e alle patologie delle carotidi.

Una chirurgia complessa dunque, ma che si rivolge a patologie tutt’altro che rare. Si calcola che la rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale – una dilatazione localizzata permanente dell’arteria che ne indebolisce la struttura – sia la causa di 6.000 morti ogni anno in Italia: in particolare, l’80% dei pazienti muore prima di giungere in ospedale, dove la mortalità degli interventi eseguiti in emergenza è del 50%. Un rischio che al contrario si riduce al 3%, quando il chirurgo vascolare può programmare l’intervento.

Allo stesso modo l’intervento di disostruzione della carotide permette di evitare patologie estremamente invalidanti come l’ictus, a fronte di un tasso di complicanze operatorie dell’1%. Presso l’Istituto di Cura Città di Pavia questo tipo d’intervento è effettuabile anche in anestesia locale.

fonte: ufficio stampa

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...