Attivo il Baby Pit Stop nella hall dell’ospedale San Donato

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Arezzo, 6 marzo 2018 – Baby Pit Stop, ovvero un’area di sosta attrezzata  a misura di mamma e bebè. E’ stata inaugurata questa mattina nella hall del San Donato. Il Baby Pit Stop si inserisce tra le iniziative previste dall’UNICEF per garantire i diritti sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in particolare l’art. 24 che tutela il diritto alla salute nell’ambito del Programma “Ospedali e Comunità amici dei bambini”.

Allattamento a richiesta: così è definito l’allattamento al seno, che al contrario di quello artificiale non ha orari fissi né un numero definito di poppate nell’arco della giornata.

“E proprio perché il quando e il dove  lo decide il bambino – afferma il direttore sanitario, Simona Dei – che abbiamo deciso di prevedere dei punti riservati alle mamme, per un gesto semplice quanto naturale, ma che  a volte risulta difficile per il bisogno di riservatezza”.

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“Seguendo un progetto dell’Unicef – prosegue il direttore dell’Ostetricia professionale Patrizia Petruccioli – all’ospedale San Donato sono stati allestiti alcuni spazi attrezzati dove la madre può dedicarsi al proprio piccolo in totale privacy, primo fra tutti nella hall, dove sono stati posizionati fasciatoio, poltrona e giochi.  Qui e negli altri punti all’interno dell’ospedale, cioè in Pediatria, Ostetricia e al Pronto soccorso ginecologico, possono fermarsi anche le mamme che devono cambiare il pannolino del piccolo”.

La promozione dell’allattamento materno avviene già con l’inizio della gravidanza attraverso i corsi di preparazione alla nascita e prosegue in ospedale. Al momento della nascita, con il contatto “pelle a pelle” che si realizza già in sala parto, il neonato inizia la suzione al seno. Durante la degenza al nido, con il Rooming-in, il neonato è sempre accanto alla sua mamma ed ha la possibilità di essere allattato quando ne ha bisogno.

“Anche nel reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale promuoviamo l’allattamento – ricorda il direttore Letizia Magi – favorendo il contatto tra i genitori e il neonato malato, la cosiddetta Kangaroo Mother Care. Ricordiamo inoltre la presenza nel nostro ospedale della “Banca del latte materno donato” che permette, grazie alla generosità di tante donne, di fornire latte umano ai neonati malati e a quelli sani che hanno bisogno di un’integrazione in attesa del latte della propria mamma”.

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