All’Istituto Tumori di Bari arriva il ricercatore Derakhshani dell’Immunology Research Center dell’Università di Scienze Mediche di Tabriz

Bari, 19 maggio 2021 – L’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari è pronto ad accogliere, già dal prossimo mese, un ricercatore dell’Immunology Research Center dell’Università di Scienze Mediche di Tabriz (Iran) diretto dal prof. Behzad Baradaran. Si tratta di Afshin Derakhshani, immunologo, specializzato nella valutazione degli aspetti immunologici delle neoplasie solide, in particolare per le neoplasie del colon retto, dello stomaco e del fegato.

Il giovane immunologo iraniano sarà ospite dell’istituto oncologico e lavorerà per almeno 6 mesi fianco a fianco con i ricercatori baresi, in base ad un accordo, firmato più di un anno fa, fra l’Istituto Tumori di Bari e l’Università iraniana, finalizzato allo scambio di ricercatori e professori in visita per lo sviluppo di comuni programmi di ricerca. Grazie a questo accordo di collaborazione, i team di ricerca barese e gli omologhi iraniani hanno già pubblicato più di 20 lavori su riviste scientifiche ad elevato impact factor.

Tutta l’attività di studio e ricerca sarà coordinata da Nicola Silvestris, professore associato in oncologia medica dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari. Ai lavori di ricerca parteciperanno anche i ricercatori del DIMO, il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologica Umana dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, guidati dai docenti Angelo Vacca, Vito Racanelli, Antonio Solimando. Concluse le pratiche burocratiche per l’ingresso in Italia, il ricercatore sarà a Bari da giugno.

“Accogliamo giovani ricercatori, nuove competenze, nuove prospettive di studio – commenta a riguardo il Commissario Straordinario, Alessandro Delle Donne – perché crediamo fermamente che lo scambio di conoscenze e i reciproci contributi di ricerca possano porre le basi per nuovi e rilevanti prospettive per la ricerca medica. Oltre alla collaborazione con l’Università iraniana, sono in corso collaborazioni con altri istituti esteri, europei e non solo. La ricerca scientifica del nostro Istituto ha, da sempre, una vocazione internazionale che vogliamo rafforzare e consolidare”.

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