Vaccini anti-covid, pubblicato studio sugli effetti avversi di AstraZeneca rispetto a Pfizer

Lo studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Perugia è stato pubblicato sul Journal of Autoimmunity

Perugia, 25 giugno 2021 – Uno studio di grande interesse sugli effetti avversi del vaccino AstraZeneca rispetto al vaccino Pfizer, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Autoimmunity; lo ha coordinato il prof. Giuseppe Nocentini, docente di Farmacologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia.

In questi mesi il vaccino anti-CoViD-19 prodotto da AstraZeneca (chiamato ChAdOx1 nCoV-19 e abbreviato ChA) è stato conosciuto dall’opinione pubblica non solo per la sua indubbia efficacia ma anche per alcuni effetti avversi caratterizzati da trombocitopenia e formazioni di trombi venosi, talvolta molto gravi.

Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Nocentini, composto inoltre da Luigi Cari (primo autore), Paolo Fiore, Mahdieh Nagavi (dottoranda), tutti di Unipg, insieme a Gianni Sava (Università di Trieste) ha interrogato la Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci dell’EMA dove sono raccolti tutti gli effetti avversi osservati in Europa (denominata EudraVigilance).

“Le agenzie regolatorie ci hanno detto che questi effetti avversi sono molto rari e la maggior parte di loro viene segnalata in giovani donne – spiega il prof. Nocentini, che dello studio è corresponding author – Però i numeri sono cambiati nell’arco delle settimane e la frequenza non è stata correlata al numero di vaccinazioni effettuate a uomini e donne di diverse età. È stato anche ipotizzato che ci fossero giochi di potere e/o economici che tenevano nascosti gli effetti avversi determinati dal vaccino Pfizer (chiamato BNT162b2 e abbreviato BNT). Il nostro gruppo di ricerca ha interrogato la banca dati EMA raccogliendo importanti elementi per cercare di fare chiarezza”.

Lo studio appena pubblicato su Journal of Autoimmunity dimostra le seguenti cose:

  • il vaccino ChA dà molti più effetti avversi non gravi e gravi di BNT;
  • gli effetti avversi gravi correlati a trombocitopenia e trombi venosi hanno una frequenza di 1 caso ogni 9.000 dosi di ChA;
  • gli effetti avversi gravi correlati a trombosi venosa cerebrale o splancnica e/o a trombocitopenia sono più frequenti nei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e nelle donne in età fertile (0,5 casi ogni 10.000 dosi);
  • le morti correlate a trombosi venosa cerebrale o splancnica e/o a trombocitopenia sono più frequenti nei giovani/adulti (età compresa tra i 18 e i 49 anni) e sono uguali a 8 morti ogni milione di dosi somministrate;
  • il manoscritto dimostra che gli eventi avversi gravi determinati da BNT sono inferiori a quelli attesi. Questa osservazione suggerisce che gli effetti avversi dei vaccini anti-CoViD sono sottostimati. Dunque, gli effetti avversi determinati da ChA potrebbero essere anche 2-4 volte superiori a quelli sopra riportati;
  • lo studio prende in considerazione i meccanismi per i quali ChA potrebbe determinare eventi tromboemorragici;
  • il manoscritto ipotizza (ma non dimostra) che il numero di effetti avversi determinati da ChA sia simile a quello determinato dal vaccino anti-CoViD-19 Johnson & Johnson, aspetto questo che è in fase di ulteriore studio da parte del gruppo di ricerca guidato dal prof. Nocentini.

Cari, L., Fiore, P., Naghavi Alhosseini, M., Sava, G. & Nocentini, G. (2021) Blood clots and bleeding events following BNT162b2 and ChAdOx1 nCoV-19 vaccine: An analysis of European data. Journal of Autoimmunity 122;102685

Disponibile gratuitamente (licenza open access) all’indirizzo: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0896841121000937

DOI: https://doi.org/10.1016/j.jaut.2021.102685

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