Tumori pediatrici, seconda causa di morte sotto i 14 anni. Guarisce oltre l’80% dei pazienti

Cellule di osteosarcoma acquisite al microscopio confocale Bambino Gesù

Roma, 19 dicembre 2019 – Ogni anno, in Italia, i tumori colpiscono 1.400 bambini da 0 a 14 anni e circa 800 adolescenti tra i 15 e i 18 anni. Sono la seconda causa di morte tra i più giovani (0-14 anni), ma grazie al progresso della ricerca e delle cure, oltre l’80% dei pazienti guarisce. Gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno riassunto in una guida le informazioni sulle patologie oncoematologiche più frequenti nei bambini e negli adolescenti, sui percorsi di cura, sul significato di alcuni esami diagnostici e sulla preparazione necessaria per eseguirli.

“L’obiettivo di questa breve guida è fornire uno strumento di orientamento nel mondo dell’onco-ematologia pediatrica alle famiglie che devono improvvisamente affrontare una realtà nuova e difficile come quella che si configura dopo una diagnosi di neoplasia – spiega il prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia del Bambino Gesù – Un periodo in cui c’è la necessità urgente di intraprendere un percorso di diagnosi e di cura che passa attraverso esami clinici e strumentali che richiedono una grande collaborazione da parte del bambino e della sua famiglia. La comunicazione trasparente con le famiglie e con i bambini e i ragazzi in cura è fondamentale nel percorso terapeutico. Le indicazioni contenute in queste pagine rappresenteranno degli spunti importanti e utili per facilitare il dialogo tra personale sanitario, famiglia e paziente e, quindi, in ultimo, per costruire l’alleanza terapeutica fondamentale in questo impegnativo percorso”.

Il tumore si caratterizza per una crescita rapida e incontrollata di cellule che hanno la capacità di infiltrarsi negli organi e nei tessuti dell’organismo, modificandone la struttura e il funzionamento. Può essere solido, caratterizzato cioè da una massa compatta di tessuto, o del sangue, caratterizzato dalla presenza di cellule tumorali nel midollo osseo e nel sangue in circolo.

Le cause dei tumori in età pediatrica sono ancora poco conosciute e rappresentano uno dei campi di ricerca in oncologia. Ad oggi è stata dimostrata l’esistenza di precisi fattori di rischio sia ambientali e che genetici solo in una minoranza dei pazienti (4-6% dei casi). In pochi casi, la genesi del tumore può avere origine anche da agenti infettivi. La forma di tumore più frequente in età pediatrica è la leucemia acuta (33% dei casi), seguita dai tumori cerebrali (25%) e dai linfomi (15%).

La diagnosi di tumore si avvale di una serie di esami che possono essere di laboratorio e strumentali. Esami del sangue, radiografia del torace, ecografia, TC (tomografia computerizzata), risonanza magnetica, aspirato midollare, puntura lombare, scintigrafia, PET fluorodesossiglucosio, biopsia, sono indagini diagnostiche basate su tecniche e principi diversi che servono ad evidenziare la presenza di cellule tumorali nell’organismo e a definire sia l’estensione che la tipologia di tumore. Per ogni esame utile ad ottenere una diagnosi, nella guida si spiega a cosa serve, in quali casi si esegue, come si procede, le precauzioni da prendere e quanto è invasivo per il bambino.

I tumori pediatrici sono patologie sempre più curabili. La probabilità di guarigione, negli ultimi decenni, è in aumento costante e progressivo. Il miglioramento dei risultati è dovuto alle conquiste della ricerca scientifica, alle maggiori conoscenze delle caratteristiche cellulari, metaboliche e molecolari dei tumori pediatrici che consentono di effettuare terapie personalizzate e a trattamenti farmacologici (chemioterapia) e non (radioterapia, chirurgia), sempre più mirati ed efficaci.

Per alcuni tipi di tumore oggi sono disponibili strumenti terapeutici molto avanzati, come il trapianto di midollo e l’immunoterapia anche con cellule geneticamente modificate per aggredire il bersaglio tumorale, di cui i medici italiani sono stati promotori e pionieri.

Dal 2003 al 2008 la sopravvivenza dei bambini e dei ragazzi tra 0 e 19 anni dopo 5 anni dalla diagnosi della malattia è arrivata a valori intorno all’80%. Si calcola che ad oggi 1 giovane su 800 all’età di 20 anni sia guarito da un tumore dell’età pediatrica. Sono i tumori del sangue a mostrare i successi maggiori, con una sopravvivenza che, in alcuni tipi di leucemia, oggi supera il 90% dei casi.

“La consapevolezza sempre crescente sulle patologie oncoematologiche del bambino e dell’adolescente – conclude il prof. Locatelli – ha permesso di migliorare significativamente i trattamenti e di ottimizzare i percorsi di cura, adattandoli all’età del bambino, alla sua capacità collaborativa e alle caratteristiche biologiche della malattia. Fondamentale per ottimizzare le probabilità di guarigione è che anche i soggetti adolescenti (fino ai 18 anni) vengano trattati in strutture pediatriche con protocolli pediatrici”.

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