Roma, 9 novembre 2017 – Per la Giornata mondiale dedicata ai pazienti affetti da tumore neuroendocrino, domani, venerdì 10 novembre, alle ore 12.00, presso la Hall del Policlinico Universitario A. Gemelli avrà luogo un incontro dedicato a questa patologia rara e di difficile diagnosi di cui si registrano all’anno 4-5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Il meeting sarà l’occasione per fare il punto sulle novità scientifiche e cliniche relative alla patologia oncologica, oltre che per rispondere alle domande di pazienti e loro familiari.
L’evento è promosso dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli insieme all’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, centri all’avanguardia nella diagnosi e cura di questi tumori, che dal 2014 hanno ottenuto il riconoscimento di Centro di Eccellenza ENETS (European Neuroendocrine Tumours Society) di Roma per la diagnosi e la cura dei Tumori Neuroendocrini – Neuroendocrine Tumours (NET).
Il Centro è costituito dall’unione dei due ospedali, che lavorano in simbiosi come unico polo, condividendo procedure diagnostiche e terapeutiche comuni, e si avvale di un team multidisciplinare dedicato alla gestione dei pazienti affetti da questa rara patologia tumorale.
Alla giornata, realizzata anche grazie al contributo di It.a.net, associazione italiana dei tumori neuroendocrini, interverranno Gianfranco Delle Fave, Responsabile Centro di eccellenza ENETS Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea di Roma, Giovanni Battista Doglietto, Direttore Area Chirurgia addominale Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università Cattolica del Sacro Cuore, Alfredo Pontecorvi, Direttore Area Endocrinologia e malattie del metabolismo Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e Professore di Patologia Speciale Medica Università Cattolica del Sacro Cuore.
Alle ore 12.30 seguirà la tavola rotonda dal titolo “Il centro di eccellenza ENETS (European Neuroendocrine Tumors Society) di Roma per la diagnosi e la cura dei tumori neuroendocrini” cui parteciperanno Guido Rindi, Direttore UOC Istologia e Citodiagnosi e Responsabile del Centro di eccellenza ENETS Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e Professore Ordinario di Anatomia Patologica Università Cattolica del Sacro Cuore, Laura De Marinis, Direttore medico UOS Patologia Ipofisaria Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e Professore di Endocrinologia Università Cattolica del Sacro Cuore, Francesco Panzuto, del Reparto di Malattie apparato digerente e del fegato Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea di Roma. Alle ore 13.00 ultima sessione del meeting dedicata a “Il percorso assistenziale dei pazienti” con l’intervento di Antonio Bianchi, della Endocrinologia e Malattie del ricambio Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Maria Rinzivillo, del Reparto di Malattie apparato digerente e del fegato Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea di Roma, Giovanni Schinzari, della Oncologia medica Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
I tumori neuroendocrini
I tumori neuroendocrini (Neuroendocrine Tumors, NET) sono un gruppo eterogeneo di tumori rari, con incidenza annuale di 4-5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, in aumento negli ultimi anni. Colpiscono le cellule del sistema neuroendocrino diffuso, specializzate nella produzione di ormoni e di neuropeptidi specifici, la cui iperproduzione talvolta può rendersi responsabile di sindromi cliniche caratteristiche. Più spesso, tuttavia, i NET non si associano a sintomi evidenti e risultano perciò di difficile diagnosi; crescendo lentamente, possono infatti rimanere silenti per anni ed essere riscontrati quando già metastatici.
Questi tumori insorgono più comunemente nel sistema gastrointestinale (tubo digerente e pancreas) e nei polmoni, ma possono originare anche in altre parti del corpo.
“Nell’80% dei casi i tumori neuroendocrini (NET) sono asintomatici, per cui il tumore (o più frequentemente le sue metastasi) – dice l’endocrinologa Laura De Marinis – può essere riscontrato accidentalmente in corso di accertamenti richiesti per scopi diversi”.
Nell’altro 20% dei casi i NET presentano sintomi correlati all’aumentata produzione di sostanze biologicamente attive. Tali sintomi possono essere molto vari in funzione del tipo di tumore, delle sostanze prodotte e della presenza di metastasi.
“La diagnosi e la terapia – conclude De Marinis – richiedono un approccio integrato che include le competenze di diverse figure professionali, tra cui il gastroenterologo, l’oncologo, l’endocrinologo, l’internista, il patologo, il radiologo, il medico nucleare, il chirurgo, il radioterapista”.