Milano, 4 giugno 2019 – Concluso il 55° Congresso Annuale dell’American Society of Clinical Oncology che ha visto la partecipazione di oltre 32.000 oncologi e altri specialisti coinvolti nella cura dei tumori da tutto il mondo con 2.400 presentazioni di nuovi dati che ci aiuteranno nella lotta quotidiana contro la malattia cancro.
I risultati di diversi studi presentati a Chicago aprono possibilità di trattamento prima non esistenti, o di trattamenti più efficaci o meno tossici per diverse specifiche forme tumorali.
L’immunoterapia continua a fare la parte del leone e, dopo le riflessioni a freddo della comunità scientifica e il vaglio delle autorità regolatorie, potrà essere utilizzata insieme, o anche al posto, della chemioterapia nel trattamento iniziale dei carcinomi di testa e collo recidivati o metastatici con meno effetti collaterali e/o maggior efficacia.
Risultati sempre più importanti sono inoltre stati riportati con la caratterizzazione molecolare e lo sviluppo di terapie mirate anche per tumori fino ad ieri non coinvolti dalla cosiddetta oncologia di precisione.
La presenza di mutazioni di BRCA in una piccola ma significativa percentuale di pazienti affetti da carcinoma del pancreas metastatico ha per esempio aperto per la prima volta la possibilità di un trattamento mirato in questo tumore con un rallentamento della evoluzione di malattia dopo una prima linea di chemioterapia standard.
Ma i farmaci e le nuove tecnologie non sono tutto. Uno studio presentato in sessione plenaria dimostra come politiche e modelli di organizzazione sanitaria che garantiscano equità di accesso alle cure si traducono in miglioramenti significativi nei tempi di avvio dei trattamenti oncologici con potenziali rilevanti implicazioni sulla sopravvivenza. Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti e quindi in un paese con un sistema sanitario profondamente diverso dal nostro ma ci sono implicazioni universali.
Lavorare per ridurre le differenze di accesso e nella qualità globale delle cure tra le diverse aree del nostro paese, ma anche tra città e periferie, saper riconoscere l’impatto delle differenze sociali sulle possibilità di accesso e sull’aderenza ai trattamenti, rendere visibile il disagio sociale ed emozionale quando ostacola le cure, tener conto del rapporto tra costo e valore e della sostenibilità dei nuovi farmaci ha importanza almeno paritetica rispetto alla ricerca farmacologica.
Introdurre nel sistema nuovi farmaci senza tener conto di tutto questo e senza implementare e ottimizzare i modelli organizzativi e la rete di accesso alle cure è un po’ come avere a disposizione nuove e sempre più performanti automobili, e in numero sempre maggiore, senza sviluppare ed adeguare la rete stradale.
La sfida dopo questo congresso è non solo di stillare e prioritizzare le novità ma soprattutto garantire l’accesso ad ogni singolo paziente e la sostenibilità per tutti i pazienti. CIPOMO è pronto a portarla avanti insieme a tutti gli operatori, istituzioni e pazienti ed ai media a cui è rivolta. “Care for every patient, learn from every patient” era il titolo del congresso. “Care together for every patient, learn together from every patient” è il titolo del lavoro dei prossimi mesi.