Tiroide, una ecografia per prevenire e diagnosticare precocemente eventuali patologie

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Pordenone, 6 maggio 2019 – Nell’ambito della settimana mondiale della tiroide 2019, la SSD Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Azienda Sanitaria 5, in collaborazione con ATTA 3Veneto onlus, Associazione dei Malati di Tumore della Tiroide ed Associati, organizza per il prossimo 10 maggio nella sala Degan della Biblioteca di Pordenone alle 20.15, un incontro volto ad informare e sensibilizzare i cittadini sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide con particolare attenzione all’azione preventiva svolta dalla iodioprofilassi.

Le malattie tiroidee derivano da disfunzioni della ghiandola tiroide, una ghiandola endocrina posta alla base del collo che produce l’ormone tiroideo che regola numerose funzioni del metabolismo, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo agendo anche sui sistemi cardiovascolare e osseo, sul metabolismo lipidico, glucidico e sul mantenimento dell’omeostasi energetica.

Una riduzione, ipotiroidismo, o un eccesso, ipertiroidismo, del funzionamento della tiroide alterano tutti questi processi. La produzione di una adeguata quantità di ormoni tiroidei è quindi indispensabile al normale accrescimento corporeo e allo sviluppo e alla maturazione dei vari apparati.

La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. La carenza iodica insieme a una predisposizione genetica sono, infatti, le cause più frequenti delle patologie tiroidee.
“Volere bene” alla propria tiroide, significa prevenire e diagnosticare precocemente le malattie che la colpiscono che si possono curare facilmente ripristinando il benessere della persona.

Per diagnosticare precocemente e curare efficacemente le malattie tiroidee, l’esame più frequentemente utilizzato è l’ecografia anche se un dosaggio dell’ormone TSH permette, già, di sospettare un’alterazione della funzione tiroidea, ipotiroidismo e ipertiroidismo, da confermare con indagini più specialistiche.

L’ipotiroidismo si corregge facilmente con l’assunzione di ormone tiroideo con l’obiettivo sia di normalizzare i valori ormonali che di correggere i suoi sintomi con ripristino del pieno benessere.
L’ipertiroidismo si cura con farmaci che bloccano la produzione ormonale e, nei casi in cui è richiesto il trattamento definitivo, mediante terapia radiometabolica con radioiodio o intervento chirurgico di tiroidectomia.

Nella patologia nodulare si può ricorrere alla chirurgia mini-invasiva e robotica. Il 50-60% della popolazione generale presenta patologia nodulare della tiroide. L’ipotiroidismo può arrivare a colpire il 10% delle donne sopra i 60 anni e l’ipertiroidismo ha una prevalenza del 4-6%.

“Per quanto riguarda l’area vasta pordenonese, dalla SSD Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Azienda Sanitaria 5 – spiega la referente per la patologia endocrinologica della SSD, dott.ssa Cinzia Mazzon – nel 2018 sono stati valutati 3000 nuovi casi di patologia tiroidea di cui circa il 50% presentava patologia nodulare e il resto disfunzione autoimmune della tiroide. Il modo più efficace per prevenire le malattie della tiroide è assumere iodio in quantità adeguata, poiché questo elemento è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda quindi l’utilizzo di sale iodato, e se necessario, una quantità supplementare di iodio con l’assunzione di integratori, in special modo durante la gravidanza e l’allattamento”.

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