SIMG e SIMIT, le due società scientifiche insieme per affrontare un delicato momento e supportare le istituzioni nella gestione della terza ondata della pandemia aggravata dalle varianti. “Questa commissione nazionale congiunta, sulla base delle migliori evidenze scientifiche nazionali e internazionali disponibili, definirà i criteri e le raccomandazioni per le terapie e i trattamenti domiciliari per pazienti con Covid-19” spiega il prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG
Roma, 11 marzo 2021 – A fronte di uno scarso coordinamento tra istituzioni nazionali ed enti territoriali e tra medici di famiglia e specialisti, arriva la proposta di una commissione congiunta formata dai Medici di Medicina Generale della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie e dagli infettivologi della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. I due presidenti, rispettivamente Claudio Cricelli e Marcello Tavio, hanno raggiunto l’accordo questa mattina e i lavori della Commissione prenderanno il via oggi stesso.
“Come concordato con il Presidente SIMIT Marcello Tavio – sottolinea il prof. Claudio Cricelli – la SIMG e la SIMIT fanno partire una commissione nazionale congiunta che sulla base delle migliori evidenze scientifiche nazionali e internazionali disponibili, incluse ovviamente le note AIFA, definisca i criteri e le raccomandazioni per le terapie e i trattamenti domiciliari per pazienti con Covid-19. Abbiamo condiviso questa decisione e la nostra unità di intenti, per poi deliberare la costituzione della commissione nelle prossime ore. Le raccomandazioni della commissione saranno sottoposte al Ministro della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e al Comitato Tecnico Scientifico”.
“L’unità di intenti fra le due società, SIMIT e SIMG, e la volontà di assicurare ai pazienti con Covid-19 in ogni stadio di malattia il miglior trattamento possibile, è totale – sottolinea il prof. Marcello Tavio – Sono finalmente arrivati i vaccini, stanno per arrivare gli anticorpi monoclonali, si stanno accumulando nuovi dati a favore e contro varie opzioni terapeutiche; ed è quindi il momento di allineare le risorse disponibili per la prevenzione e la cura del Covid-19 in una strategia di largo respiro, che offra al paziente la possibilità di accedere al trattamento più indicato fino dal primo istante in cui viene posta la diagnosi”.