Tecnologia e Umanizzazione in epoca Covid. Si è concluso il 74° Congresso SIAARTI I-CARE 2020

Prof.ssa Flavia Petrini

Roma, 26 ottobre 2020 – Si è concluso nel week end il 74° Congresso Nazionale SIAARTI (“I CARE 2020: Tecnologia e Umanizzazione nell’era del COVID-19”), chiudendo idealmente un periodo intensissimo per gli Anestesisti-Rianimatori, che avevano iniziato da Torino il tour “In Viaggio con I CARE” a bordo di un truck (che ha toccato Milano, Brescia, Padova, Bologna, Roma, Napoli e Bari), proseguito poi con tre week end congressuali online (le “Digital Weeks”), mentre l’emergenza pandemica ricominciava ad assumere dimensioni critiche.

Oltre cinquanta sessioni scientifiche su temi clinico-organizzativi che vanno dalle risposte terapeutiche al Coronavirus, alle tecnologie applicate, dalla medicina perioperatoria alla gestione dei pazienti critici e fragili, dalla sepsi alla bioetica: quale può essere un primo bilancio di questo intenso periodo iniziato il 21 settembre con il tour e finito nella serata di domenica 25 ottobre?

“Il bilancio è positivo, nonostante il momento sia tornato davvero critico – risponde la prof.ssa Flavia Petrini, presidente SIAARTI – L’obiettivo del nostro Congresso è sempre quello di offrire agli iscritti un momento di aggregazione e di formazione-aggiornamento sui temi emergenti. La sfida pandemica ci ha costretto nei mesi scorsi a riorganizzare il nostro programma complessivo, cercando un modo nuovo di confrontarci con i soci su tutto il territorio, ben prima dei condizionamenti di sicurezza imposti dai vari DPCM. Nel suo complesso, ICARE 2020 ha sviluppato una proposta davvero innovativa, con contributi scientifici che rimarranno per un anno fruibili per i nostri soci, andando così ad arricchire il Piano di Formazione professionale già lanciato nel 2019 e che stiamo aggiornando ai nuovi bisogni”.

In un mese di attività SIAARTI ha incontrato centinaia di clinici e cittadini, coinvolgendo nelle sessioni online oltre 2000 Anestesisti-Rianimatori, e mettendo a fuoco esperienze, best practice e progetti sui temi che coinvolgono l’emergenza da SARS-CoV-2 e contribuiscono a superarla, ricordando che le attività relative a soddisfare i LEA non vengono affatto dimenticate o sottovalutate.

In questo periodo di ritorno della pandemia, quale messaggio hanno voluto lanciare gli Anestesisti-Rianimatori con questo lungo percorso I-CARE? “Il messaggio I-CARE è trasversale – precisa la prof.ssa Petrini – e vale per tutti i settori in cui operiamo. Oggi più che mai sappiamo raccontarci e confrontarci con le altre specialità e professioni, con la comunità scientifica in senso lato, nazionale e internazionale. Con l’evento I-CARE 2020, anche grazie alle energie positive raccolte durante il ‘Viaggio con I-CARE’, SIAARTI ha rimesso in primo piano il valore di una professione così affascinante, che lotta per un futuro che vogliamo migliorato da rinnovata attenzione ai temi organizzativi, alla tecnologia avanzata e all’umanizzazione delle cure, tutti aspetti che la nostra Società vuole mettere al centro dell’attenzione delle istituzioni e degli enti amministrativi del bene salute. Tutto questo ci porta a migliorare anche nella comunicazione ai soci, con i pazienti e con la cittadinanza che finalmente ora ci vede, sentendoci alleati”.

“In effetti – prosegue la professoressa – sono convinta che molto alto sia stato anche il ritorno comunicativo per gli iscritti e per la stessa Società stessa, e per i suoi organi: in un mese di attività davvero intensa abbiamo accumulato spunti di riflessione, valori umani, il bisogno di raccontarsi e di condividere la dura esperienza, tutta energia che si avverte positivamente, empatia che mai come ora serve per rinforzare le azioni sanitarie”.

Riferendosi ai tanti documenti e BPM messi a punto e trattati durante le sessioni di I-CARE (a cominciare da quello relativo alle scelte appropriate in situazione di sproporzione delle risorse sanitarie rispetto alle necessità, per proseguire con i documenti intersocietari, ad esempio quello messo a punto con le chirurgie) la presidente Flavia Petrini conclude: “Nei mesi scorsi SIAARTI ha intensificato la collaborazione con altre discipline e professionisti di diverse estrazioni (medici, infermieri, psicologi, giuristi), tenendo in considerazione l’analisi delle evidenze scientifiche e delle raccomandazioni prodotte dagli altri Paesi. Molti sono stati gli esperti internazionali coinvolti con il nostro Congresso. Da questi confronti, emerge come SIAARTI abbia tracciato le best practices su come operare per migliorare i trattamenti e l’assistenza (non solo in Terapia Intensiva), e su come gestire al meglio il tempo di cura, comunicando in modo appropriato con i pazienti ed i loro familiari. Perché il nostro leitmotiv è appunto: I CARE”.

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