Roma, 14 marzo 2017 – Questa settimana si celebra il sesto anniversario della guerra in Siria, una guerra devastante sia per la sua violenza che per gravi effetti collaterali che rischiano di passare inosservati.
Sei anni di brutale conflitto hanno profondamente cambiato l’azione medica in Siria. Le strutture sanitarie sotto attacco, i medici uccisi, feriti o fuggiti dal paese mentre chi resta si arrangia con quello che ha, le persone senza cure adeguate, che non vanno in ospedale per paura di essere colpite. Patologie prevenibili o curabili sono diventate malattie mortali ed è tornata la poliomielite, debellata anni fa.
In un nuovo rapporto appena pubblicato, Medici Senza Frontiere illustra i compromessi e cambiamenti che l’azione medica ha dovuto affrontare per continuare ad assistere la popolazione: strutture sotterranee, assistenza da remoto, kit traumatologici, riduzione dei servizi offerti, tecnologia e telemedicina per decentralizzare le cure.
Tra le situazioni più critiche, la vaccinazione dei bambini: dall’intensificarsi del conflitto la maggior parte dei bambini in diverse aree della Siria non è stata vaccinata ed è a rischio per malattie come morbillo, rosolia, tetano o polmonite.
Ne parla la coordinatrice MSF delle attività mediche nel Nord della Siria, Sara Ferrer: http://bit.ly/2mSta7b
Il RAPPORTO MSF “La trasformazione dell’assistenza medica in Siria”: http://bit.ly/2mjcEdn
GUARDA IL VIDEO: http://bit.ly/2nfEefQ
fonte: ufficio stampa