Sblocco RIA, FASSID: “Bene, ma serve inversione di rotta per mettere in sicurezza il sistema sanitario”

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Roma, 14 novembre 2018 – Stamani una delegazione delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, è stata ricevuta dalla Presidente della Commissione Affari Sociali Marialucia Lorefice e da Rocco Terracciano e Anna Rita Cillo dello staff del Sottosegretario Funzione Pubblica Mattia Fantinati.

La riunione precedeva la manifestazione pubblica organizzata dall’intersindacale presso il Nuovo Cinema Olimpia, cui hanno partecipato tutte le sigle sindacali e esponenti del Governo e della minoranza. Nell’incontro con la Commissione è stato possibile registrare, secondo Alessandra Di Tullio, Coordinatore nazionale FASSID, una certa apertura nei riguardi delle istanze dei medici e dei dirigenti sanitari.

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Dott.ssa Alessandra Di Tullio

“Abbiamo chiesto misure concrete per interrompere la deriva negativa che il SSN ha intrapreso da troppo tempo. E abbiamo registrato la risposta cautamente positiva da parte dell’On. Lorefice e della Funzione Pubblica sullo sblocco della RIA, che potrebbe avvenire in tempi rapidi (entro la fine dell’anno)tramite una norma inserita nel disegno di legge “Concretezza” della Bongiorno, collegato alla legge di Bilancio (o Decreto Legge autonomo)”.

L’appuntamento tra Commissione e sindacati per una verifica della situazione è fra 15 giorni.  Nel suo intervento alla manifestazione pubblica Mario Sellini ha ribadito le esigenze FASSID, più e più volte sottolineate in questi mesi di agitazione.

“Vogliamo sottolineare che dal primo gennaio 2019, una volta superato lo stato di emergenza per i ripiani dei disavanzi sanitari, deve partire un piano straordinario di assunzioni, che coinvolga le emergenze, gli ospedali, tutti i servizi ed il territorio. La salute è un processo complesso, se anche una sola delle articolazioni dovesse venir meno tutto il sistema entrerebbe in sofferenza. Molte Regioni sono in ritardo sulle stabilizzazioni e usano le poche risorse disponibili per un piano strisciante di esternalizzazioni. Noi non siamo in conflitto con i cittadini, non vogliamo usare gli scarni finanziamenti concessi a nostro vantaggio per erodere l’assistenza. Chiediamo una gestione condivisa delle poche risorse: il miliardo in più stanziato per i LEA ha mille finalità. Questa indeterminatezza dei finanziamenti fa si che non ci sia più nessuna certezza e programmazione del SSN. Occorre creare le condizioni per una vera e sostanziale inversione di rotta sia a livello contrattuale che normativo capace di mettere in sicurezza il sistema”.

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