Punture di insetti. I rischi legati alle allergie da veleno di api, vespe e calabroni

Prof. Elio Novembre, Professore associato di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze e Direttore del dipartimento di Allergologia dell’AOU Meyer di Firenze: “Anche i bambini, come gli adulti, possono essere a rischio di reazioni allergiche a seguito della puntura di imenotteri e come gli adulti possono essere adeguatamente trattati con l’immunoterapia specifica”

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Milano, 19 maggio 2017 – Ritorna quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ape, la campagna d’informazione “Punto nel Vivo”, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti.

L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, ha l’obiettivo di informare ed educare la popolazione sulle reazioni allergiche da punture di imenotteri, famiglia che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono, le api, le vespe e i calabroni. La campagna, con il supporto di esperti allergologi su tutto il territorio nazionale, fornisce informazioni utili sulle caratteristiche delle reazioni allergiche da punture di imenotteri e su come trattarle.

Le api, tra le specie di imenotteri più conosciute, grazie alla loro attività di insetti impollinatori, sono fondamentali per l’equilibrio del nostro ecosistema e in agricoltura, poiché consentono alle piante di riprodursi.

Ultimamente sono state attivate numerose politiche di sensibilizzazione e tutela delle api: a partire dal 2016 infatti è stata istituita la Giornata Mondiale dell’Ape, che ricorre il 20 maggio. Non solo: da alcuni anni si sta diffondendo in alcune delle principali città del mondo, un nuovo fenomeno che coniuga insieme tutela della salute ambientale e autoproduzione: l’apicoltura urbana.

Alla tutela di questi insetti così importanti va però accompagnata una campagna di informazione sui rischi di reazioni allergiche causate dalla puntura degli imenotteri, famiglia a cui appartengono le api, le vespe e i calabroni. Essere informati sui rischi e sulle modalità per intervenire correttamente in caso di reazione allergica è molto importante, soprattutto con l’arrivo della bella stagione.

“I rischi legati alle allergie da veleno di api, vespe e calabroni non devono essere sottovalutati: interessano soprattutto bambini e anziani e possono avere esiti potenzialmente pericolosi. Per questo la nostra federazione è impegnata da anni in attività di sensibilizzazione della popolazione su questa tematica – spiega in proposito Filippo Tesi, Presidente di FederAsma e Allergie Onlus – e per questo sosteniamo la terza edizione della campagna Punto nel Vivo, alla quale collaborano i principali esperti allergologi italiani. Grazie a questa iniziativa ci auguriamo, come già riscontrato negli anni precedenti, che le persone non sottovalutino le reazioni delle punture e che, con le informazioni diffuse da Punto nel vivo, si rivolgano allo specialista allergologo in caso di vere e proprie reazioni allergiche”.

Nove italiani su dieci sono stati punti almeno 1 volta nella vita: ma quanti posso essere allergici?
Nel corso della loro vita, 9 italiani su 10 vengono punti da un’ape, vespa o calabrone e fino all’8% di questi può sviluppare una reazione allergica, spesso senza sapere quali possano essere le conseguenze: reazioni locali importanti, con pomfi in sede di puntura superiori al diametro del palmo della mano, casi più rari di shock anafilattico fino all’evento eccezionale del decesso (non meno di 10 casi all’anno accertati in Italia).

“Sono oltre 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti, – dichiara la dott.ssa Maria Beatrice Bilò, coordinatrice del Board scientifico della campagna Punto nel Vivo e specialista in allergologia degli Ospedali Riuniti di Ancona – ma si stima che da 1 a 8 su 100 sviluppi una reazione allergica senza essere a conoscenza delle conseguenze, che vanno da una reazione locale importante, in casi più rari, allo shock anafilattico fino all’evento eccezionale del decesso (circa 10 casi all’anno accertati in Italia)”.

Anziani e apicoltori le categorie più colpite da reazioni allergiche al veleno di imenotteri
Secondo gli esperti è importante ribadire come, secondo i dati, le persone che registrano il maggior numero di reazioni allergiche da veleno di imenotteri sono in primis gli apicultori, che con tutta evidenza hanno un rischio, classificabile come professionale, che li porta a registrare fino al 32% delle reazioni sistemiche. Mentre un discorso diverso va fatto per gli anziani che diventano allergici agli imenotteri, il cui problema consiste nel rischio di sviluppare reazioni più gravi nella fragilità, dovuto nella maggioranza dei casi alla presenza di patologie concomitanti, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari.

Ma attenzione anche ai più piccoli
Generalmente, per i bambini, le punture di api & affini non sono pericolose, anche se molto dolorose.
L’incidenza, infatti, dei soggetti in età pediatrica che possono manifestare reazioni sistemiche dopo una puntura di imenotteri è più ridotta (2%). Come per gli adulti, quando però il bambino è allergico al loro veleno, si possono avere gravi reazioni, anche con shock anafilattico.

“Anche i bambini, come gli adulti, possono essere a rischio di reazioni allergiche a seguito della puntura di imenotteri, – dichiara il prof. Elio Novembre, Professore associato di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze e Direttore del dipartimento di Allergologia dell’AOU Meyer di Firenze – e come gli adulti possono essere adeguatamente trattati con l’immunoterapia specifica. Le reazioni allergiche sistemiche nei bambini possono essere trattate anche a partire dai 3 anni di età, riscontrando in molti casi una risposta al trattamento con immunoterapia specifica migliore rispetto alla popolazione adulta”.

Di seguito il Decalogo delle raccomandazioni per i soggetti allergici al veleno di api, vespe e calabroni: Punto nel Vivo – Il decalogo

fonte: ufficio stampa

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