Progetto “Latte d’asina per i bimbi prematuri”. Riconoscimento economico per gli infermieri della Terapia Intensiva del Sant’Anna di Torino

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ospedale-sant-anna-torinoTorino, 8 marzo 2016 – Domani alle ore 15.00, presso la Terapia Intensiva Neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, i genitori dei bimbi prematuri dell’Associazione “Piccoli Passi Onlus” (presieduta dal prof. Claudio Fabris), alla presenza della Direzione aziendale della Città della Salute, assegneranno un riconoscimento sotto forma di bonus economico simbolico agli infermieri della Terapia Intensiva per il Progetto “Latte d’asina per i bimbi prematuri”.

In questo modo verrà riconosciuto il valore aggiunto di un impegno che va oltre la semplice assistenza, inserito nell’ambito di una filosofia centrata sul singolo neonato e sulla sua famiglia. Ciò testimonia quella che è oggi la filosofia nell’assistenza ai neonati in Terapia Intensiva, che va oltre l’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate e meno invasive, e coinvolge in un’unica grande famiglia il personale medico-infermieristico ed i genitori di questi bambini molto speciali.

Nei neonati gravemente prematuri sotto i 1.500 grammi di peso, che sono oltre 350 all’anno in Piemonte, è fondamentale una adeguata nutrizione, non solo per lo stato di salute a breve termine, ma anche per il loro benessere e la qualità di vita futura in adolescenza ed in età adulta. Il latte della propria mamma, adeguatamente fortificato, è universalmente riconosciuto come l’alimento ideale, quasi alla stregua di un farmaco salvavita. Le strategie ottimali di fortificazione del latte materno destinato a questi bambini costituiscono tuttora un problema aperto nelle Terapie Intensive Neonatali.

Nella Terapia Intensiva Neonatale Universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Enrico Bertino, è in corso un progetto per valutare l’efficacia di un nuovo fortificatore del latte materno derivato dal latte d’asina, un alimento usato fin dai tempi antichi e che oggi sappiamo essere il più simile al latte umano.

Il Progetto, che fino ad oggi ha coinvolto oltre 90 neonati, costituisce una sfida per migliorare la qualità della nutrizione di questi bambini, e sta procedendo con risultati molto promettenti grazie ad un requisito indispensabile per questo tipo di studio: la collaborazione con grande motivazione e impegno, in un grande gioco di squadra, dei medici, dei genitori, e soprattutto del personale infermieristico. Di qui è nata una proposta nuova e generosa da parte dei genitori dei prematuri che vivono ogni giorno la realtà della Terapia Intensiva Neonatale e ben conoscono gli sforzi di tutto il personale impegnato insieme a loro ad aiutare questi bambini in questo percorso difficile.

fonte: ufficio stampa

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