Primo presidio di raccolta firme per una Sanità a portata di tutti

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Federazione Sindacati Indipendenti: “Massiccia partecipazione di lavoratori e cittadini. La rivoluzione è possibile!”

Da sinistra Vincenzo Messina e Calogero Coniglio

Da sinistra Vincenzo Messina e Calogero Coniglio

Catania, 5 novembre 2015 – Si è svolto nella mattinata di ieri, mercoledì 4 novembre, dalle ore 9.00 alle 13.00, presso il Policlinico di Catania, il presidio di protesta con raccolta firme del Sindacato Fsi, Federazione Sindacati Indipendenti, in collaborazione con la Segreteria Nazionale. Una raccolta firme organizzata su tutte le province d’Italia, allo scopo di denunciare principalmente i tagli effettuati alla sanità pubblica e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un problema che riguarda tutti i cittadini.

Nel presidio, sotto l’egida delle bandiere della Fsi, sono stati posizionati gli striscioni di denuncia e i sindacalisti attivisti si sono adoperati per unire la forza dei lavoratori ospedalieri a quella di tutti i cittadini, che hanno diritto di ricevere le giuste informazioni sull’argomento. “Bisogna reagire ai massicci tagli – dichiara Calogero Coniglio, Segretario Fsi-Cni Sicilia – che non garantiscono cure adeguate e gratuite a tutti, e al prevalere della logica delle privatizzazioni, la rivoluzione è possibile”.

2 Presidio raccolta firmeGli operatori sanitari presenti hanno effettuato la misurazione della pressione arteriosa ai cittadini passanti e 320 firme raccolte al Policlinico.
“C’è stata un’importante e massiccia attività di informazione e di denuncia per il degrado al quale è sottoposta la sanità pubblica ospedaliera e territoriale – dichiara Vincenzo Messina, Segretario Territoriale Fsi”.

“L’informazione che è stata data – continua Coniglio – ha avuto soprattutto lo scopo di gettare l’allarme e di alimentare la protesta sulle condizioni precarie degli ospedali, sulla carenza di personale, per una sanità pubblica alla portata di tutti i cittadini senza distinzioni di classe sociale, contro l’azzeramento delle consulenze ed esternalizzazioni causa di sprechi, per l’istituzione dell’infermiere di famiglia in convenzione con il SSN, per garantire le cure domiciliari. La protesta riguarda anche l’adeguamento degli stipendi dei dipendenti al costo della vita con standard europei, il contratto nazionale non è rinnovato da 7 anni, il riconoscimento del ruolo sanitario e la possibilità di sviluppo di carriera per gli OSS, l’inquadramento contrattuale nell’area della dirigenza per le professioni sanitarie di cui alla legge 42/1999 e 251/2000, il riconoscimento dei parametri usuranti per i turnisti del SSN, da diminuire da 78 a 44 notti annue”.

1 presidio raccolta firme“Non si ritiene ammissibile – prosegue Vincenzo Messina – che a un infermiere turnista di 65 anni non venga riconosciuto il lavoro usurante; noi chiediamo l’abbattimento di questo numero, abbassandolo a 44 notti, che è il numero giusto per le caratteristiche e le responsabilità della nostra professione. Si chiede inoltre, ed è stato presentato su questo un disegno di legge in Parlamento, l’abolizione per il personale del SSN, dell’articolo 53, comma 1, del Dlgs 1652001, affinché anche il personale non medico possa avere accesso alla libera professione, fuori dall’orario di servizio, come i medici, ed il riconoscimento economico per l’esclusività di contratto per le professioni sanitarie”.

La raccolta firme continuerà nei giorni 6 novembre in piazza Umberto, 9 novembre presso il distretto sanitario di Adrano, 11 novembre presso il P.O. Ferrarotto, 13 novembre in piazza Verga davanti al Tribunale, 19 novembre in piazza Gandolfo (ingresso Risorse umane del Comune di Catania, 20 novembre presso l’ospedale Santo Bambino, e infine il giorno 26 novembre davanti all’ingresso della villa Bellini.

3 presidio raccolta firme“Hanno tagliato 208 esami, che da ora sono a pagamento, a carico dei cittadini – spiega Coniglio – i Pronti soccorsi sono ingolfati, le attese sono lunghissime e mancano posti letto, cittadini aspettano anche 3 giorni in pronto soccorso per avere un posto letto. Questo deve far scattare nei cittadini la voglia di dire basta, di protestare, democraticamente s’intende, di scendere in campo, per strada, di non stare a guardare. Scendiamo in campo e reclamiamo i nostri diritti, negli ospedali e nelle piazze principali della città e dei paesi, per sensibilizzare una classe politica che negli ultimi anni sta massacrando i cittadini, i dipendenti pubblici e i lavoratori della sanità. Tutti stiamo pagando lo scotto di queste scelte scellerate. Chiediamo vere assunzioni e non le 5mila che spiffera l’assessore regionale della Salute Baldo Gucciardi. Obiettivo è raggiungere 100 mila firme per avere la possibilità, entro il mese di gennaio, di manifestare sotto il Parlamento e consegnare le firme raccolte”.

“Congiuntamente alla Segreteria nazionale abbiamo presentato una piattaforma contrattuale indicando tutte le perdite subite nei 6 anni di mancato rinnovo del contratto nazionale – conclude Vincenzo Messina – quindi chiediamo un incremento stipendiale che non può essere di 7-8 euro ma partiamo da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 1.000 euro, andando a rivisitare tutte le indennità, notturni, festivi, gettoni reperibilità ferme da quasi 20 anni. Invitiamo cittadini e operatori sanitari a cercare i nostri gazebi a Catania e in provincia presso le aziende ospedaliere e nelle piazze, per dire basta a questi tagli lineari che stanno portando soltanto rischi per gli operatori che lavorano nella sanità e rischi per il cittadino che è costretto ad avere delle cure di serie B”.

fonte: ufficio stampa

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