Pomodori che ‘risparmiano’ acqua e fertilizzanti

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L’Università di Torino traccia la strada per un’agricoltura più sostenibile

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Gianmaria Ajani, Andrea Schubert e il gruppo di ricerca – UniTo

Torino, 7 giugno 2017 – Oggi, alle ore 11.30, nel Salone del Rettorato dell’Università di Torino (Via Verdi, 8) Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino, e Andrea Schubert, Coordinatore del progetto e docente del Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari, hanno presentato in conferenza stampa il progetto europeo “TOMRES, a novel and integrated approach to increase multiple and combined stress tolerance in plants using tomato as a model”, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020.

Con 6 milioni di euro (di cui quasi 1 milione per l’Ateneo torinese), 10 Paesi europei, 25 partner, 200 tra tecnici e ricercatori, l’Università di Torino, imponendosi su 50 concorrenti, guida un progetto di ricerca sul pomodoro che oltre ad essere uno dei frutti più coltivati, è anche presente quasi in ogni paese, grazie alla possibilità di proteggere le piante dai fattori climatici con la coltivazione in serra. La ricerca raccoglie ricercatori, tecnici e agricoltori di tutta Europa e servirà a mettere a punto sistemi di coltivazione del pomodoro rispettosi dell’ambiente e meno impattanti sulle risorse naturali.

Per oltre 3 anni, aziende agricole, industrie, università, centri di ricerca provenienti da Italia, Spagna, Francia, Grecia, Gran Bretagna, Belgio, Germania, Slovenia, Romania, Grecia e Israele lavoreranno insieme alla selezione di varietà del frutto resistenti ai fattori climatici, allo studio dei processi fisiologici e molecolari alla base della resistenza e alla messa a punto di tecniche agronomiche e di precisione nella coltura del pomodoro in campo e in serra.

“L’Università di Torino assume ancora una volta un ruolo centrale in un progetto europeo – ha dichiarato il Rettore Ajani – In particolare grazie alle competenze dei nostri ricercatori nella biologia, genetica ed agraria e alla capacità di integrarle e metterle a sistema, UniTo potrà aprire la strada a nuove tecniche di agricoltura sostenibile sempre più necessarie per adattarsi ai cambiamenti climatici e per l’esaurirsi di fonti naturali e potrà aggregare intorno a sé un network di 24 centri di ricerca, industrie e aziende agricole che insieme a noi hanno creduto in questa sfida”.

“La coltivazione di frutti e ortaggi richiede molta acqua e altrettanto fertilizzante – ha dichiarato il Prof. Schubert – ma la prima scarseggia, anche complice il cambiamento climatico, mentre il secondo si può produrre con gran dispendio di energia, spesso non rinnovabile. Un’alternativa esiste. Si può fare molto per produrre alimenti sani con tecniche sostenibili che riducano il consumo di risorse limitate e costose. L’Università di Torino ha oggi la possibilità di contribuire attraverso un progetto di ricerca europeo ad una grande svolta per la sostenibilità agricola che punta a ottenere pomodori che consumino meno acqua e meno fertilizzanti. Pomodori sparagnini, si direbbe a Torino, ma non per questo meno sani, succosi e saporiti”.

I ricercatori di 3 Dipartimenti dell’Università di Torino (Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e Scienze della Sanità Pubbliche e pediatriche) lavoreranno sul ruolo degli strigolattoni, ormoni di recente scoperta, con i quali è possibile controllare la crescita e la resistenza allo stress combinato da siccità e carenza di elementi nutritivi nelle piante, si occuperanno della qualità delle acque reflue di pomodoro coltivato con tecniche sostenibili e studieranno gli aspetti economici (costi e ricavi) per le tecniche di coltura sostenibile.

l risultati saranno raccolti in applicativi gestibili da computer e smartphone in grado di orientare le scelte degli agricoltori e di informare i cittadini sulla possibilità di scegliere pomodori coltivati in modo sostenibile per un consumo consapevole. I risultati di TOMRES poi saranno trasferibili a molte altre colture, non solamente da frutto.

fonte: ufficio stampa

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